L’Art Trading Fund, fondo per l’arte lanciato a Londra nel 2008 con l’obiettivo di racimolare 50 milioni di dollari da investire nell’arte contemporanea, ha recentemente annunciato tramite la voce del co-fondatore Chris Carlson di essere costretto a rinviare l’attività a causa delle difficoltà incontrate nel raggiungere la cifra concordata.
Il fondo che annovera tra i suoi consulenti anche Charles Saatchi sarebbe riuscito a stringere accordi verbali per 35 milioni di dollari ma di fatto nelle casse sino ad ora ci sono solo (si fa per dire) 15 milioni di dollari. Nel frattempo la Meridian Art Partners di New York, società che gestisce un altro fondo per l’arte, ha recentemente dichiarato di aver notevoli difficoltà nel raggiungere la cifra di 100 milioni di dollari da investire nel mercato dell’arte. Stessa sorte per la Dean Art Investments che ha rinunciato al suo progetto di racimolare 50 milioni di dollari da reinvestire in opere d’arte.Bocce ferme anche per la Advanced Capital di Milano che aveva progettato una joint venture con la casa d’aste Phillips de Pury finalizzata alla raccolta di fondi per la compravendita di opere d’arte. L’intera operazione programmata per l’estate scorsa era stata recentemente spostata per la fine di marzo 2009 ma fino ad ora non c’è stata nessuna comunicazione ufficiale riguardo la partenza del progetto. Si mormora che anche la società milanese abbia incontrato numerose difficoltà nel trovare investitori e sostenitori.
A queste notizie si aggiunge la recente chiusura causa recessione economica del dipartimento di consulenza Art Banking fondato dalla banca svizzera UBS nel 1988 per aiutare i clienti facoltosi nella compravendita d’arte. Momento poco felice insomma per tutto quello che ruota attorno al mercato dell’arte internazionale.