Il MiArt tenta di tirarsi fuori dalla mischia delle fiere italiane, dopo tredici anni vissuti in bilico tra paradiso ed inferno la manifestazione meneghina ha cercato quest’anno di riproporsi in una veste più internazionale presentando però 140 gallerie (l’anno passato erano 200) prettamente milanesi.
Scelta questa che basta come risposta ai detrattori che hanno additato le pur modeste fiere romane come eventi poco aperti all’estero e tacciati di romanocentrismo. Pur con un buon allestimento ed una serie di eventi collaterali di pregevole fattura come la presenza Vanessa Beecroft al PAC e la Video Lounge curata Nav Haq, il MiArt 2009 ha lasciato l’amaro in bocca a diverse gallerie che hanno lamentato la mancanza di un giro di collezionismo internazionale e di nuovi contatti.
In aumento invece i furti perpetrati nelle giornate della fiera. Molte persone si sarebbero lamentate di portafogli spariti nella vip lounge e di cellulari rubati tra uno stand e l’altro. Una notizia dell’ultima ora sarebbe ancor più terrificante. Nella mattinata di ieri è stato infatti registrato il furto di un’opera di Arnaldo Pomodoro intitolata Piramide, esposta nello stand della galleria Poleschi Arte.
La scultura, alta 32 centimetri ed eseguita nel 2002 , avrebbe un valore dichiarato di 50.000 euro e sarebbe il quarto esemplare di otto con firma autentica dell’artista. Il gallerista ha denunciato il furto e le forze dell’ordine congiuntamente con l’organizzazione di Fiera Milano stanno effettuando tutti gli accertamenti del caso per tutelare l’espositore. Ricordiamo che tutte le opere esposte al MiArt sono coperte da una polizza assicurativa che copre anche il furto del bene artistico. Insomma se MiArt 2009 non è riuscito a catalizzare al massimo l’attenzione della gente almeno questo ultimo e ferale accadimento avrà se non altro il merito di rivitalizzare un poco il dibattito sulla fiera meneghina.
Photo Copyright: Arnaldo Pomodoro, Piramide, 2002