Il cemento è stato graffiato, i graffiti rimossi e adesso Thierry Noir, il primo artista a dipingere sul muro di Berlino è pronto per ricominciare. L’artista francese ha rischiato la sua vita nel 1984 per affrescare la superficie del muro che separava l’est comunista dall’ovest capitalista di Berlino, capitale della Germania.
Oggi il comune stesso ha organizzato il restauro dei lavori di Noir assieme a quelli di altri 120 artisti. L’opera naif dello street artist è stata immortalata dal regista Wim Wenders nel celebre film del 1987 Il Cielo sopra Berlino, dove faceva da comparsa lo stesso Noir nel ruolo di se stesso.
Quest’estate i rimanenti 1300 metri di muro saranno ripitturati, gli artisti provenienti da 21 nazioni che hanno creato i graffiti esattamente 20 anni fa sono stati ritrovati ed assoldati per ricreare i loro lavori ormai danneggiati dal tempo, dallo smog e dal vandalismo.
Non tutti gli artisti dell’epoca sono completamente d’accordo con questa operazione revival, l’artista russo Dmitri Vrubel che dipinse un’immagine del leader della Germania est Erich Honecker intento a baciarsi con il capo di stato Leonid Brezhnev, ha dichiarato che non riprodurrà ancora la stessa immagine affermando di “non poter dipingere lo stesso soggetto per due volte, sarebbe un’opera totalmente diversa”. L’artista Bodo Sperling si sarebbe invece lamentato della remunerazione offerta dalla città: ” Siamo artisti, non pittori della domenica. Dovrebbero offrirci 15000 euro ciascuno, come minimo”.
Dal canto suo, Thierry Noir ha recentemente rilasciato questa dichiarazione “Dobbiamo restaurare i dipinti e conservarli per le generazioni future. Il muro non sarà mai una vera opera, un trionfo dell’estetica e non dovrebbe mai divenirlo. Almeno 98 persone ed altre non confermate sono morte a causa di esso e quello che ne resta è lì, come monito a coloro che verranno dopo di noi”.
Photo copyright: Thierry Noir e Bojan Brecelj/Corbis