Il museo Madre ospiterà dal 29 maggio al 12 ottobre 2009, la mostra Francesco Clemente. Naufragio con spettatore, 1974-2004 una grande retrospettiva dedicata all’artista partenopeo che nel museo ha lavorato per 4 mesi nel 2005 ad un affresco e a un pavimento in ceramica.
La manifestazione si ripropone di indagare l’influenza della cultura italiana ed in particolare quella partenopea, nell’opera dell’artista. Per più di trent’anni Clemente ha continuato a salpare dal suo luogo natale per poter poi lentamente intrecciare percorsi che lo hanno ricondotto a casa. Infatti è la storia di Napoli e dell’Italia, paese che l’artista costantemente si è lasciato alle spalle, il vero motore che le sue opere sottendono.Allo scopo di rendere visibile una tale ampia mappa di viaggi geografici e mentali, questa mostra sarà organizzata in otto sezioni che copriranno la produzione dell’artista dal 1974 al 2004. Protagonista sin dalla fine degli anni Settanta della Transavangurdia (movimento teorizzato da Achille Bonito Oliva), Francesco Clemente ha poi maturato un profilo artistico sempre più solitario e innovativo che ne ha accresciuto la fama a livello internazionale.
Navigando sulla superficie senza tracciati del mare, chiuso nella nave della sua opera, al sicuro, Clemente cominciò a poco a poco a sbirciare in direzione di una ricerca che sarebbe diventata centrale per la sua estetica: la riconciliazione tra eredità greco – romana antica e una percezione contemporanea del mondo.
La sua è una riflessione continua e tormentata sulla forma e sostanza delle cose, sull’arbitrarietà della percezione ordinaria. Il monologo interiore di Clemente è imbevuto di continui riferimenti alla filosofia antica, alla simbologia, alle mitologia ma anche alla pratica religiosa, e si esprime figurativamente con immagini arcane, forme ambivalenti, autoritratti deformati. Varia è anche la sperimentazione tecnica – stilistica che va dall’olio all’acquerello, dall’affresco, al mosaico.
Photo Copyright: Francesco Clemente