Si inaugura oggi alla Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano la mostra Lucio Fontana. Le scritture del disegno proveniente dalle collezioni del CSAC dell’Università di Parma.
Con questa iniziativa, la Fondazione Arnaldo Pomodoro inizia la sua collaborazione con il Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università degli Studi di Parma, creato dallo storico dell’arte Arturo Carlo Quintavalle. L’esposizione, curata da Gloria Bianchino, direttrice del CSAC, propone una selezione di 127 opere su carta del maestro italo-argentino, donate dalla moglie Teresita alle raccolte universitarie della città ducale.I disegni, ad eccezione di alcuni realizzati negli anni Trenta, coprono un arco temporale che va dall’immediato dopoguerra agli anni Sessanta, e sono una testimonianza preziosa e irripetibile di una ricerca di grande rilievo in un ambito, quello del disegno, finora molto poco studiato.
Le opere esplorano campi di ricerca tra loro differenti; si va dalla progettazione di allestimenti (come quello della Biennale del 1966 in collaborazione con Carlo Scarpa), a quella di inserimenti architettonici come i soffitti di gesso, o le porte del Duomo di Milano, ai disegni di nudi e dei teatrini, e a quelli per ceramiche e per sculture.
Tra gli aspetti che piu’ colpiscono nella sua ricerca attraverso i disegni, vi e’ la loro costante differenza dalle opere poi realizzate, oltre alla sua continua capacità di cambiare registro espressivo. Ad esempio, quando Fontana sperimenta la ricerca sui Tagli, il segno risulta netto, preciso, e a volte egli indica con limiti appena accennati il campo entro il quale saranno da inserire i tagli stessi, ma quando dialoga con l’Informale europeo, con l’inserimento di pietre o di altri materiali nel sistema del racconto, allora il segno cambia, cosi’ come muta quando si tratta di variare l’immagine di una scultura oppure quella di gruppi pensati per essere poi realizzati in ceramica.
Photo Copyright: Lucio Fontana