Il Museum of Modern Art (Moma) di New York presenta dal 7 al 23 maggio una mostra dedicata alla filmmaker Kim Longinotto, personaggio di spicco del documentario sperimentale .
Nel corso dell’evento saranno proiettati 14 video che coprono 30 anni di carriera. Il cinema verità della Longinotto è in realtà un punto di osservazione, una continua ricerca di storie inedite di donne che vivono in ogni parte del mondo. La sensibilità e la poetica filmica dell’artista britannica ha sinora prodotto favolose immagini che attraverso il cambiare dei tempi e dei costumi hanno descritto diverse situazioni come l’abbandono, la violenza ed il divorzio.
La serie di documentari presentati al Moma si apre con la prima assoluta a New York di Rough Aunties (2009), uno dei più recenti lavori che descrive l’operato di un gruppo di donne appartenenti alla Bobbi Bear Child Welfare Organization in aiuto dei bambini abbandonati di Durban in Sud Africa. Il film documentario è stato premiato con il World Cinema Jury Prize al Sundance Film Festival di quest’anno.
La retrospettiva include anche Sisters in Law (2005, co-diretto con Florence Ayisi), film su due donne di Kumba in Cameroon intente ad aiutare vittime di abusi che nel 2008 è valso alla regista il Peabody Award ed il Cannes Prix art et Essai Award.
Saranno presenti in mostra anche opere meno recenti come Dream Girls (1993), documentario su di una compagnia teatrale giapponese formata da sole donne. Altro lavoro degno di nota presente alla retrospettiva è Shinjuku Boys (1995) incentrato sulle vicende di tre donne giapponesi che vivono come uomini fidanzandosi con altre donne.
Kim Longinotto ha girato il suo primo film dal titolo Pride of Place nel 1978, successivamente il suo secondo lavoro Theatre Girls nel 1979 ha fatto conoscere il suo lavoro di documentarista sperimentale al grande pubblico internazionale.