Dal 7 Maggio al 30 giugno la CO2 contemporay art di Roma ospita la mostra Ghost Gifts, prima personale in Italia della fotografa iraniana Shadi Ghadirian, a cura di Silvia Cirelli.
Shadi Ghadirian, giovane artista di Tehran, ha fin da subito richiamato l’attenzione internazionale con un percorso artistico fortemente connesso alla realtà del mondo iraniano ed alle sue continue contraddizioni fra tradizione e modernità. Da sempre ancorata alle denuncie politiche e sociali della vita contemporanea iraniana, con particolare attenzione all’attuale difficile condizione della donna e al doloroso passato di pesanti guerre, l’artista stupisce per una carica espressiva che supera la facile provocazione riallacciandosi alla freschezza di una nuova e personalissima interpretazione.
La mostra Ghost Gifts, raccoglie una selezione di opere appartenenti alle due ultime serie fotografiche Nil Nil e White square, entrambe del 2008.
L’emblematico titolo Ghost Gifts è una chiara provocazione che si concentra sui cosidetti “regali” che l’esperienza delle guerre ha lasciato agli iraniani, regali che sembrano non voler rinunciare alla realtà quotidiana, infiltrandosi e nascondendosi fra gli oggetti di casa, invadendo completamente la sfera personale del singolo, fino a diventarne dolorosamente parte integrante.
Consapevole di dover convivere con questi “scomodi ospiti”, l’artista cerca di snaturalizzarne e decontestualizzarne il significato. Una maschera anti-gas, una bomba a mano, così come dei proiettili appena usati vengono infatti forzatamente sistemati su di un lindo ed immacolato sfondo bianco, magicamente sembrano perdere la loro tetra origine per riscoprirsi preziosi regali infiocchettati con eleganti nastrini rossi. La mano femminile di Shadi Ghadirian annulla completamente l’aggressività dell’oggetto stesso imponendo la propria volontà ed il proprio desiderio di delicatezza, innocenza ed inoffensività.
Le opere della giovane artista iraniana sono l’esempio di come, almeno con il potere dell’immaginazione e della creatività, così come con la forza della speranza, l’uomo ha la possibilità di manipolare la realtà, debilitando anche un concetto tanto doloroso, quanto quello della guerra.