François Pinault sembra essere divenuto il divo del momento. Il famoso imprenditore francese che possiede e gestisce la catena di vendita e produzione di beni di lusso PPR è stato il fautore dell’evento più chiacchierato della 53esima Biennale di Venezia.
Mapping the Studio: Artists from the François Pinault Collection, la mostra con opere provenienti dalla collezione del famoso miliardario e curata da Francesco Bonami e Alison M. Gingeras è stata inaugurata con annesso bagno di folla il 6 giugno scorso simultaneamente a Palazzo Grassi e a Punta della Dogana, il nuovo centro d’arte contemporanea della François Pinault Foundation reduce da un intervento di restauro affidato all’architetto giapponese Tadao Ando.
Tale evento ha scatenato la curiosità di centinaia di appassionati ed addetti al settore che hanno potuto ammirare oltre alla nuova scultura di Charles Ray opere di artisti del calibro di Adel Abdessemed, Kai Althoff, Mark Bradford, Jake & Dinos Chapman, Gelitin, Robert Gober, Mark Grotjahn, Richard Hughes, Jeff Koons, Lee Lozano,Takashi Murakami, Cady Noland, Sigmar Polke, Richard Prince, Wilhelm Sasnal, Cindy Sherman, Rudolf Stingel e Cy Twombly.
Non pago di ciò François Pinault ha da poco accettato di presentare una parte della sua famosa collezione al Palais des Arts di Dinard in Francia. La mostra curata da Caroline Bourgeois si ripropone di indagare le ossessioni contemporanee attraverso il potere dell’arte. L’evento sarà suddiviso in 4 grandi temi e cioè
1: Concetti ed opere d’arte: con opere di Josef Albers, Dan Flavin, Agnes Martin, Lucio Fontana, Piero Manzoni, Lee Ufan e Pierre Soulages
2: Storia rivisitata: con Charles Matton, Takashi Murakami, Paul McCarthy e Yan Pei Ming.
3: Pop culture e mitologia: con opere di Martial Raysse
4: Dalla società dei consumatori alla ricerca dell’utopia: Introduzione : Ed Ruscha; Società dei consumatori, guerra, ribellione: Adel Abdessemed, Andreas Gurski, Barbara Kruger, Cindy Sherman, Jeff Wall, Jiechang Yang, Chen Zhen; Città : Subodh Gupta, Mike Kelley, Bharti Kher, Takashi Murakami, Julie Mehretu, Luc Tuymans; Paure e fobie : Maurizio Cattelan, Paul Fryer, Damien Hirst, Claude Levêque, Yan Pei Ming, Andres Serrano.
Photo: François Pinault