Il primo test per il mercato postumo delle opere del compianto street artist Dash Snow è stato messo in stand by. Secondo quanto dichiarato da Simon de Pury direttore della casa d’aste Phillips de Pury, poco prima della sua morte Dash Snow avrebbe donato un’opera al Watermill Center di Robert Wilson che avrebbe dovuto metterla all’asta per beneficenza il prossimo 25 luglio.
Le aste di beneficenza organizzate dalla Watermill foundation rappresentano dei veri e propri eventi dove si riuniscono i più grandi collezionisti di tutto il mondo. Ma gli organizzatori dell’asta hanno dichiarato che l’opera di Dash Snow sarebbe stata ritirata dall’importante asta e che tale decisione sarebbe stata presa da Robert Wilson per rispettare il dolore della famiglia dell’artista. Wilson è stato per diverso tempo collezionista delle opere di Snow e un amico di famiglia. La morte di Dash Snow in seguito ad un overdose di eroina ha dato il via ad una serie di speculazioni ed il mercato dei suoi collages, fotografie ed altri lavori sta subendo un’impennata verso l’alto.
Questo poichè molti critici hanno notato che il lo street artist ventisettenne ha prodotto poche opere e la maggior parte di queste vendute a prezzi stracciati. Per questo il valore di mercato del compianto artista è ancora tutto da verificare, purtroppo questo subitaneo interesse all’opera di Snow fa sembrare i futuri collezionisti un branco di avvoltoi che girano attorno alla carcassa di un’antilope ma non è certo un mistero che molti artisti siano una fonte di guadagno molto più da morti che da vivi.
Verrebbe da pensare che Robert Wilson abbia furbescamente ritirato l’opera di Snow dall’asta per guadagnare tempo e farle guadagnare valore. In merito alla valenza istituzionale di Dash Snow, Simon de Pury avrebbe inoltre dichiarato: “Snow era già presente in importanti collezioni private, aveva già esposto in prestigiose location internazionali ed era una figura mitologica per molti artisti. Ora lo sarà ancor di più”. Effettivamente le opere di Dash Snow sono presenti nelle collezioni del magnate greco Dakis Joannou e di Charles Saatchi, inutile aggiungere che sicuramente i due si staranno già sfregando le mani.
c.speranza 7 Dicembre 2010 il 12:36
Dash Snow, che conoscevo di persona quando vivevo a Williamsburg,
non é mai stato uno street artist. Anzi, era assai contro questa banale ed inestitente definizione.