La galleria Deitch Projects di New York non finisce mai di stupirci, come già annunciato in un nostro precedente articolo lo spazio espositivo posto al livello superiore è attualmente occupato dalla mostra in memoria di Dash Snow ma la pirotecnica galleria ospita attualmente nei suoi spazi anche un altro avvincente evento. Si tratta di Black Acid Co-op, progetto collaborativo di Justin Lowe e Jonah Freeman che per l’occasione hanno letteralmente invaso la galleria, ricreando ambienti allucinati ed allucinanti costituiti da labirinti, corridoi e piattaforme d’osservazione affastellati uno sull’altro in maniera del tutto frenetica e fantastica.
I due artisti hanno ricreato una installazione che simula gli interni di una casa i cui occupanti sono dediti alla produzione di cristalli di metanfetamina. Quando si parla di Ice , Shaboo e Shabu (termine in uso nelle Filippine) ci si riferisce alla forma più pura della metanfetamina, ovvero cristalli solitamente limpidi di d-metanfetamina cloridrato. Spesso viene fumata o iniettata con effetti di gran lunga superiori alle altre vie di assunzione. Justin Lowe e Jonah Freeman hanno riprodotto una sorta di meravigliosa e spaventosa casa degli orrori, i visitatori che osano entrare in questa sorta di trip artistico devono prima firmare una liberatoria di scarico di responsabilità ed assunzione di rischio. Successivamente si trovano catapultati in una serie di stanze e corridoi che portano ad ambienti surreali come una cucina letteralmente devastata, una serra ed una sorta di negozio di Chinatown.
Tutti questi incredibili ambienti posti in una sequenza atemporale e senza soluzione di continuità contribuiscono ad acuire il senso di ansia e paranoia propria dell’assunzione di droga. Il fitto intrecciodi condutture, tubi, travi e stanze diverse crea una stretta somiglianza con un organsmo: l’architettura diviene un corpo, l’elettricità i suoi vasi capillari e le stanze i suoi organi. Con la loro installazione Justin Lowe e Jonah Freeman hanno ribaltato il significato di ambiente domestico, nelle loro mani le industrie si sono trasformate in abitazioni, le cucine in laboratori chimici dove si produce droga ed i salotti radical chic si sono tramutati in un museo. Se avete fegato potete quindi visitare prima il memorial a Dash Snow e successivamente le installazioni di Justin Lowe e Jonah Freeman ma fate attenzione, non sarà certo una passeggiata di salute.