L’asta di Artnet comprendente una ricca nonché abbordabile collezione di street art di cui vi avevamo parlato alcuni giorni fa, ha confermato la continua e crescente richiesta internazionale di questo particolare genere di opere. 85 opere d’arte di 40 artisti sono state vendute ad un’asta online lo scorso 23 luglio, l’offerta comprendeva una vera e propria selezione della storia della street art dal 1997 ad oggi con opere dei maggiori esponenti di questa disciplina artistica come Banksy, CRASH (John Matos), Keith Haring, LA II (Angel Ortiz) e Shepard Fairey.Opere originali di graffiti artists come CRASH (John Matos) e LA II (Angel Ortiz) hanno animato l’asta superando il loro prezzo di stima rispettivamente del 53% e del 75%. Ma la vendita è entrata nel vivo con Banksy e Shepard Fairey, artisti solitamente seguiti da una grande moltitudine di fans che sono oramai divenuti nomi altamente richiesti sul mercato dell’arte contemporanea internazionale.
Cinque stampe autografate da Banksy sono state contese da parecchi compratori. Alla fine, opere come Morons (Sepia) del 2007 ha totalizzato la bellezza di 7700 dollari contro una stima iniziale di 7000 dollari. Anche l’opera Jack & Jill (Police Kids) del 2005 è stata battuta per 7040 dollari contro una stima iniziale di 6000. Anche Shepard Fairey è riuscito ad attirare numerosi compratori, vendendo ben 15 opere. Rose Girl del 2008 è stata venduta per 1458 dollari contro una stima di 500 mentre Israel/Palestine del 2009 è stata venduta per 900 dollari contro una stima di 400, cifra niente male per delle stampe artistiche numerate.
La vendita ha quindi dimostrato un crescente interesse nella street art, dal 7 al 23 luglio artnet ha totalizzato 45,000 visitatori unici al giorno provenienti da oltre 100 nazioni. La maggior parte degli acquirenti delle opere provengono da 17 stati europei, asiatici, latinoamericani e del medio oriente. I dati fanno ben sperare per una prossima crescita delle aste online che potrebbero rappresentare una valida piattaforma per attirare i giovani collezionisti.
Photo Copyright: Banksy