Finalmente buone notizie dal versante indiano. E’ ai nastri di partenza l’India Art Summit 2009, fiera di arte moderna e contemporanea che cercherà di bissare il successo della precedente edizione. La grande manifestazione è ospitata dal Pragati Maidan di Nuova Delhi.
L’inaugurazione dell’India Summit 2008 ha registrato oltre 10.000 presenze catapultando l’evento nell’olimpo del mercato internazionale anche grazie alla presenza di artisti, critici, curatori e collezionisti provenienti da ogni parte del globo. Ora la manifestazione fieristica si è posta l’obiettivo di diventare il più importante punto di riferimento per il mercato dell’arte dell’India e del sud asiatico. La fiera proporrà il meglio dell’arte indiana mediante una vasta selezione di gallerie che ospiteranno le migliori opere di pittura, scultura, fotografia, installazione e digital art, create da artisti famosi ed emergenti. l’India Art Summit 2009 proporrà inoltre una vasta selezione di eventi collaterali e di programmi curatoriali e didattici attraverso una serie di progetti appositamente studiati per la manifestazione.
Il mercato dell’arte indiano non è certamente da sottovalutare, il suo fatturato totale di 5 milioni di dollari nel 2003 è cresciuto esponenzialmente avvicinandosi ai 150 milioni di dollari nel 2008 facendo registrare una crescita annuale del 35%. Queste cifre hanno fatto guadagnare all’India la 4° posizione tra i mercati più floridi del mondo. Nel circuito europeo l’arte indiana ha guadagnato circa 400 punti percentuali rispetto alle vendite di 5 anni fa, infrangendo tutti i record di vendita nelle aste internazionali. Anche le gallerie private nazionali hanno in poco tempo formato un’energica e creativa scena in costante crescita con artisti presenti nelle più importanti collezioni pubbliche e private di tutto il mondo.
Insomma l’insieme di tutti questi dati, unito al parere positivo espresso da Artprice farebbe presagire una stagione d’oro per l’arte contemporanea indiana, ragione ancor più valida per tenere d’occhio l’India Art Summit. Staremo a vedere se il boom dell’arte asiatica riuscirà a trainare oltre all’india anche le realtà del Pakistan, dello Sri Lanka, del Nepal, del Vietnam e perché no, dell’Indonesia.