Con ExCelle, sabato 12 settembre, nel parco della Fattoria di Celle, Marco Tirelli realizza la sua prima scultura. Il sito scelto dall’artista è una radura in leggero declivio nel verde, in una posizione sopraelevata rispetto ad un’altra installazione di Sol Lewitt Cubo senza Cubo, dove ha disposto quattro elementi in acciaio corten, in dialogo tra di loro: due dalle forme curve e morbide, gli altri scanalati.
Non è la prima volta che un artista a Celle si confronta con nuove forme espressive, aprendo una strada nuova a successivi sviluppi: Magdalena Abakanowicz, Richard Serra, Anne e Patrick Poirier, Enrico Castellani, solo per citarne alcuni, ed oggi Marco Tirelli. L’approdo alla scultura non è casuale: “Negli ultimi anni Tirelli ha accentuato la vocazione spaziale ed installativa della sua pittura” scrive il critico Ludovico Pratesi nel saggio in catalogo “scandita da una serie di tele che vengono allineate dall’artista secondo un ordine preciso inserite all’interno di uno spazio definito”. Marco Tirelli, nato a Roma nel 1956, è stato uno dei protagonisti del rinnovamento della pittura avvenuto alla fine degli anni Settanta, ad opera di un gruppo di giovani artisti nei locali dell’ex pastificio Cerere, nel quartiere romano di San Lorenzo. Presentato da Achille Bonito Oliva con la mostra Ateliers nel 1984, il gruppo è stato indicato con vari nomi da Nuova Scuola Romana a Scuola San Lorenzo e più recentemente Officina San Lorenzo da Daniela Lancioni.
Nel 1982 Tirelli espone alla Biennale di Venezia, nella sezione “Aperto 82” con una sala personale. E’ del 1984 la personale alla Galleria L’Attico di Roma, “Pitture al buio”, che segna l’inizio di una duratura collaborazione con il gallerista romano Fabio Sargentini. Risale al 1985 la sua prima personale americana alla galleria di Annina Nosei a New York. Marco Tirelli è attualmente presente allla mostra Italia Contemporanea, Officina San Lorenzo presso il MART di Rovereto.