Gli “artisti di San Lorenzo” – Bruno Ceccobelli, Gianni Dessì, Giuseppe Gallo, Nunzio, Pizzi Cannella, Marco Tirelli – saranno al centro di una conversazione a molte voci che si svolgerà martedì 15 settembre, a partire dalle ore 18, nella sede della Quadriennale di Roma, a Villa Carpegna.
L’incontro è promosso dalla Quadriennale e dal Mart, il Museo di arte moderna contemporanea di Trento e Rovereto, dove è in corso fino al 4 ottobre Italia Contemporanea. Officina San Lorenzo, la più vasta esposizione antologica dedicata finora ai sei artisti romani che trent’anni fa scelsero di fare pittura e scultura in uno stabile degli inizi del Novecento nel quartiere romano di San Lorenzo.
All’incontro – moderato da Daniela Lancioni, curatrice dell’esposizione – saranno presenti l’assessore alla cultura del Comune di Roma, Umberto Croppi, il direttore del Mart, Gabriella Belli. Sono invitati a intervenire, ciascuno con una propria testimonianza, artisti, critici, storici dell’arte, galleristi, ma anche poeti, scrittori, attori che seguirono e seguono da vicino il cammino dell’”Officina San Lorenzo”.
Tra la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta i sei artisti s’insediarono progressivamente negli spazi dell’ex pastificio Cerere, nel quartiere di San Lorenzo che subì il terribile bombardamento del 1943.
Ognuno dei sei artisti ha un suo distinto profilo, ma non mancano le convergenze. I più sono stati allievi, all’Accademia di Belle Arti di Roma, di un eccellente artista, accolto specialmente per il fascino della sua versatile intelligenza, Toti Scialoja. Ma tutti si sono incontrati nelle poche gallerie che allora guardavano i giovani, o anche altrove, nelle più svariate occasioni.
Non furono e non sono, un “gruppo”, poiché sin da principio non condivisero né “manifesti”, né altre comuni dichiarazioni né alcun indirizzo all’infuori dell’indicazione toponomastica. Eppure – benché ognuno a modo suo – offrono oggi un comune e rilevante rimando, ormai ineludibile, nella vicenda contemporanea dell’arte italiana. Più passa il tempo e più si scopre, tra l’altro, che la loro singolarità ha radici nella ricerca “d’una rinnovata bellezza”.
La mostra antologica del Mart è di gran lunga la più importante e completa che sia mai stata dedicata agli “artisti di San Lorenzo”. Annovera una ottantina di opere eseguite tra il 1979 e il 2008 e offre perciò una selezione di momenti salienti dei differenti percorsi di ciascuno, nei quali comunque si riflette, in declinazioni significative, la temperie artistica di circa tre decenni.