Neanche il tempo di aprire i battenti e la mostra Pop Life: Art in a material world, in questi giorni in visione al Tate Modern di Londra ha già suscitato polemiche e scalpore. La pietra dello scandalo è un’opera fotografica che ritrae la nota e bellissima attrice Brooke Shields. Il particolare scottante è che la foto è stata scattata nel 1976 quando l’attrice aveva poco più di 10 anni, nell’opera la Shields appare nuda e pesantemente truccata, anche la posa è decisamente sensuale ed ammiccante.
Per di più la sala che doveva ospitare la foto in questione era già ricolma di immagini a sfondo sessuale e rappresentazioni di atti espliciti mescolate a pagine prese direttamente da riviste porno. L’installazione dal titolo Spiritual America è in realtà una nuova caduta di stile del solito Richard Prince, artista che ci ha già abituati a situazioni di questo genere. Nel corso della sua carriera Prince ha sistematicamente utilizzato immagini create da altri come la foto della pubblicità della Marlboro e le vignette del New Yorker, anche il titolo dell’opera Spiritual America è preso in prestito da una celebre immagine scattata da Alfred Stieglitz. Ovviamente questa ennesima e vergognosa bassezza ha scatenato le ire dei visitatori oltre che quelle delle associazioni anti-violenza sui bambini e anti-pornografia infantile. La situazione è degenerata a tal punto che la sala dove era esposta l’immagine incriminata è stata prontamente chiusa al pubblico ed in seguito Scotland Yard ha deciso di compiere ulteriori indagini.
Non è escluso che l’ente investigativo britannico decida di confiscare definitivamente l’opera. Brooke Shields è in eterna lotta con l’immagine in questione, già nel lontano 1981 l’attrice aveva infatti tentato di impedire che lo scatto potesse finire sulle prime pagine dei quotidiani e sulle riviste scandalistiche. Ed oggi dopo ben 28 anni la foto torna nuovamente a turbare i pensieri della povera attrice.
Anche la Tate Modern ultimamente non manca mai di stupirci, la famosa istituzione britannica è un vero e proprio calderone di eventi e mostre sempre interessanti e sempre di alto livello. Sfortunatamente, come nel caso dell’articolo da noi pubblicato riguardante la mostra Red,Black,Green,Red,White and Blue di Rob Pruitt e Jack Early accusata di razzismo, ogni tanto il famoso spazio espositivo sembra perdere un poco il bandolo della matassa e con esso anche il buon gusto.
Photo Copyright: Gary Gross