Quando il mitico Piero Manzoni decise di inscatolare le sue feci per venderle come opere d’arte nel lontano 1961, stabilì che le stesse dovevano essere valutate in base alla corrispondenza del loro peso in oro massiccio. Ovviamente questa iniziativa duchampiana di Manzoni ha da subito suscitato enormi polemiche e cocenti critiche da parte di addetti al settore, collezionisti e semplici appassionati di tutto il mondo.
Fiumi e fiumi d’inchiostro sono stati versati sulla celebre Merda d’Artista e buona parte delle lodi o dei veleni spesi su di essa hanno raggiunto anche le future generazioni, tanto che di quel fatidico gesto di Manzoni ancora oggi se ne parla e se ne parla tantissimo anche a causa della mancanza di originalità e di incisività della nuova ondata artistica italiana. Nei giorni scorsi però Manzoni è stato tirato nuovamente in ballo niente di meno che da Pia Kjaersgaard, capogruppo del partito populista di destra danese che prende il nome di Dansk Folkeparti. Pia Kjaersgaard, per ragioni che ci sfuggono visto che non è ben chiaro a fronte di quale titolo dica queste cose, ha aspramente criticato l’opera di Manzoni dichiarando ai microfoni del Süddeutsche Zeitung: “ Penso che posso chiaramente asserire che la merda è merda ed una merda in un vasetto di marmellata non è di certo arte”.
Premesso che la scrivente non vede in Piero Manzoni il suo artista preferito non è comunque possibile ridurre l’ironia e l’importanza della sua spinta creativa ad una critica talmente bigotta e sbrigativa che sicuramente ben si addice alla matrice populista e vorrei dire demagoga del partito di Pia Kjaersgaard.
Ovviamente tali parole non sono certo passate inosservate ed alcune fonti giornalistiche hanno interpretato questa intervista come l’esempio supremo del tentativo del partito danese di rendere la Danimarca più conservatrice e portarla riscoprire le proprie radici culturali. In tutto ciò Pia Kjaersgaard ha proclamato di voler diventare il nuovo ministro della cultura del suo paese ed ha utilizzato l’intervista al giornale tedesco per attaccare il sistema di fondi e sovvenzioni che il Governo mette in atto nei confronti dell’arte “L’elite culturale del nostro paese è l’unica a trarre enormi giovamenti dai fondi dedicati all’arte” ha aggiunto il politico nel corso della stessa intervista. Fortunatamente il resto del mondo non sembra pensarla come lei e l’ultima retrospettiva dedicata a Manzoni ospitata dalla Gagosian di New York lo scorso febbraio ha raccolto decine di critiche positive.