Molti di voi forse pensano che l’arte contemporanea sia totalmente vuota, altri forse ne sono totalmente sicuri. La Tate Modern con la sua decima mostra alla Turbine Hall ha deciso di togliere ogni dubbio e commissionare a Miroslaw Balka un enorme spazio vuoto ed oscuro, certamente poco adatto a coloro che hanno i nervi scoperti e paura degli spazi poco rassicuranti.
L’installazione dal titolo How it is è in realtà una grande camera d’acciaio lunga trenta metri profonda dieci ed alta tredici, una volta entrati all’interno di essa i visitatori sono liberi di camminare nella più totale oscurità, sperando di non inciampare o scontrarsi con le altre persone. La direzione della Tate Modern ha però precisato che la sicurezza e la salute pubblica sono di primaria importanza in questo genere di manifestazioni artistiche e allo scopo ha sguinzagliato una serie di guardiani muniti di torce che avranno il compito di raccogliere e guidare i “dispersi” o coloro i quali dovessero sentirsi poco bene all’interno di questa tetra e terribile opera. Per questa insolita installazione, Balka ha tratto ispirazione da molteplici aspetti, si va dalla piaga biblica dell’oscurità fino ai buchi neri dello spazio, passando per la rappresentazione nuda e cruda dell’inferno. L’artista ha lavorato all’opera per un anno intero, dal progetto alla successiva realizzazione, la prima volta che Balka ha camminato all’interno dell’opera il suo commento è stato: “wow, funziona!”.
La moda del nulla e dell’oscurità sembra sia divenuta un trend molto popolare tra gli attori della scena internazionale dell’arte contemporanea. Senza andar troppo indietro nel tempo, alla passata Biennale di Venezia l’installazione di Claude Lévêque al padiglione francese si componeva di pareti totalmente nere dove in un percorso a croce greca con tanto di gabbie sventolava una bandiera nera.
C’è da chiedersi se l’arte sia ancora in grado di parlare alle nostre anime o sia soltanto un momento spettacolare mirato a stupire e scuotere i sensi degli spettatori. Brutta o bella che sia è certo che l’installazione di Miroslaw Balka va misurata secondo un canone emozionale: o funziona o non funziona, o stupisce o non stupisce. A voi ogni commento.
Photo Copyright: Getty Images, Miroslaw Balka.