Shepard Fairey, come abbiamo più volte scritto nelle nostre pagine, è stato durante i mesi passati protagonista di una brutta vicenda giudiziaria legata ai diritti del famoso poster Hope, quello con l’effige di Barack Obama per intenderci. L’opera che è stata un vero e proprio emblema della scorsa campagna presidenziale americana ha subito cocenti accuse dalla Associated Press che in febbraio aveva chiesto una grossa cifra in denaro Fairey per aver indebitamente usato una fotografia di cui non deteneva i diritti di riproduzione.
Per tutta risposta lo street artist americano aveva citato in giudizio la A.P. perchè di par suo l’opera in questione non intendeva infrangere i diritti di copyright ma era da intendersi come utilizzo di una foto di pubblico dominio apparsa su numerosi quotidiani e riviste. In Marzo l’A.P. aveva infine spiccato una contro-denuncia per effrazione e appropriazione indebita della foto. Oggi la triste e penosa vicenda sembra dirigersi verso un finale ancor più mesto, visto che Fairey ha ammesso di aver copiato la fotografia di Barack Obama usandola nel suo poster e successivamente ha fatto sparire ogni traccia del file usato per l’opera dal suo computer. Non pago di questo deprecabile comportamento l’artista avrebbe poi creato falsi documenti per coprire la vera fonte della foto. Questo poichè Fairey in un primo momento era sicuro di aver ragione ma accortosi di essere in torto ha cercato di far perdere ogni traccia sul vero procedimento creativo del poster Hope. “Ho tentato di nascondere il mio errore, ho mistificato alcune immagini e cancellato altre per far perdere le tracce“. Ha dichiarato Fairey su un comunicato pubblicato sul suo sito ufficiale “Sono profondamente dispiaciuto e mi scuso di questa mia mancanza di giudizio e mi ritengo responsabile di tutte le azioni commesse che provengono unicamente da me”.
Dopo queste sconcertanti dichiarazioni l’avvocato difensore dell’artista ha deciso di rinunciare all’incarico affidatogli, dichiarando: “Sono successe talmente tante vicende equivoche in questi ultimi giorni che è diventato decisamente difficile per me continuare a difendere il mio cliente in questa situazione.” e pensare che l’avvocato di Fairey si chiama Anthony Falzone, mai nome fu più azzeccato in tutta questa vicenda. In questi tempi dove è facile reperire immagini ovunque bisognerebbe ricordarsi che ogni manifestazione creativa deve essere difesa e che mai si dovrebbe copiare spudoratamente il lavoro di altri.
Photo Copyright: Mannie Garcia, AP