Quali le relazioni fra la cultura contemporanea e mercato, come i nuovi media si integrano con i linguaggi artistici e l’economia, quali le convergenze fra arte interattiva e advertising? Market Forces, le forze del mercato, è il tema della quinta edizione del Piemonte Share Festival, a Torino dal 3 al 8 novembre 2009. Da quest’anno il festival, un appassionate viaggio nella cultura contemporanea, parte del vasto ed intenso programma culturale della città di Torino dedicato alle arti contemporanee intitolato Contemporary.
Piemonte Share Festival, diretto da Simona Lodi e Chiara Garibaldi, sarà una intensa full immersion nelle culture e nelle arti legate ai nuovi media e alle tecnologie digitali. Il Festival, che è in network con il Sonar di Barcellona, l’Ars Electronica Festival di Linz e il DEAF di Rotterdam, celebra, in un’atmosfera di festa e divertimento, la creatività nell’era dell’Information Technology.Il curatore ospite, dopo l’edizione straordinaria dello scorso anno diretta dallo scrittore cult Bruce Sterling, sarà Andy Cameron. Inglese, Cameron è dal 2001 direttore creativo del dipartimento di Interactive Design di Fabrica, dove è responsabile del programma di ricerca sui media interattivi e della politica di comunicazione interattiva e online del Gruppo Benetton. Nel 1993 ha creato l’Hypermedia Research Centre presso l’Università di Westminster e nel 1995 ha co-fondato l’influente gruppo di design interattivo antirom. Ha collaborato ad importanti progetti di design interattivo sia per clienti commerciali che per istituzioni culturali; ha vinto i premi D&AD e BIMA (British Interactive Media Award).
Il mercato è diventato il terreno di scontro privilegiato per qualsiasi idea o prodotto dove le problematiche riferite al caos e al valore, al significato e alla casualità, alla politica e all’economia si scontrano. Queste astrazioni instabili e complesse hanno effetti concreti sulla nostra quotidianità. Share Festival 2009, attraverso incontri, conferenze e una grande mostra interattiva, analizza in particolare modo le relazioni che si sono create tra l’innovazione artistica e la comunicazione aziendale, che dovendo fare breccia all’interno di flussi informazionali sempre più fitti ha bisogno dell’invenzione artistica per colpire il cliente/spettatore. Allo stesso tempo le forze del mercato ci aiutano a definire approcci critici per la new media art.
Per il terzo anno, durante il festival, verrà assegnato lo Share Prize: lo spazio dedicato alle opere che concorrono al premio internazionale The Globe costituiscono il nucleo essenziale del festival.. Il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino metterà quest’anno a disposizione i suoi splendidi spazi per l’allestimento dei sei progetti finalisti: cinque sculture – installazioni che modellano la loro astrazione nel legno e nell’acciaio, con corde, carta o polvere. Sono lavori che rifiutano di essere definiti esclusivamente digitali, che vanno oltre i limiti dell’estetica generativa e interattiva per espandere i confini dell’arte e della cultura digitale. Le opere coniugano la bellezza tradizionale con l’estetica della nuova arte tecnologica, i muri che dividono l’arte digitale dal resto del mondo stanno crollando e la new media art celebra il suo potere e la sua crescente rilevanza.
La Giuria del III Share Prize, che assegnerà il trofeo “The Globe” e un premio di 2.500 euro all’opera che meglio rappresenterà la sperimentazione tra arti e nuove tecnologie, è composta da personalità di spicco nel mondo dell’arte digitale: Andy Cameron (direttore creativo Interactive Design, Fabrica) – presidente, insieme a Bruce Sterling (scrittore e gironalista), Emma Quinn (curatrice presso l’Institute of Contemporary Arts, Londra), Giovanni Ferrero (presidente dell’Accademia Albertina di Belle Arti, Torino), Rosina Gomez-Baez (direttrice Laboral Centro de Arte y Creacion Industrial, Gijon)
I finalisti per lo Share Prize 2009 sono: Ernesto Klar Convergenze Parallele, Lia Proximity of needs, Andreas Muxel Connect, Francesco Meneghini-William Bottin Sciame 1, Ralf Baecker Rechnender Raum, Random International / Chris O’Shea Audience.