Novità sul fronte della street art e questa volta si parla delle alpi svizzere. Già perché alcune case della città di Vercorin fanno da oggi parte di un’opera di Felice Varini dal titolo Cercle et suite d’éclats. Le case sono attualmente ricoperte da una pattern circolare che le appiattisce su di uno stesso piano, rendendo il paesaggio simile ad una cartolina postale. Il procedimento usato per questa insolita installazione che ci ricorda quella dello street artist JR ma in chiave meno sociale è alquanto semplice.
Varini ha infatti proiettato le pattern sulle case e successivamente ha dipinto sopra la traccia lasciata dalla proiezione. Alla fin fine c’è da dire che la resa prospettica non è affatto niente male. Passiamo ora ad un beniamino della street art, parliamo infatti di Rene Gagnon che ultimamente ha preso d’assalto New York con le sue installazioni piene di bolle. Gagnon ha deciso di prendere in prestito l’estetica pop-fumettistica di Roy Lichtenstein ed ha installato su strada due grandi faccione di Paris Hilton e Marilyn Monroe, icone diverse fra loro ma pur sempre bionde. L’ultima notizia è dedicata Ming Donkey, astro nascente della giovane arte californiana. Attualmente le opere dell’artista (tra l’altro decisamente economiche ) sono in mostra alla L’Keg Gallery fino al prossimo 20 novembre.Ming Donkey è il fautore della Worker Art, le sue opere raffigurano eserciti di lavoratori senza mani, una visione buffa ma allo stesso tempo politica del mondo in cui viviamo.
L’ispirazione per questo genere di soggetti proviene direttamente dalle teorie socio-filosofiche di Guy Debord: “Io suono in una punk band e Debord mi è sempre sembrato un punk. Debord ha detto che l’arte ha una forte carica rivoluzionaria, non in grado di spodestare un governo ma di riscoprire ln nuovo modo di vivere.” Ha dichiarato il simpatico artista ed anche noi siamo d’accordo con lui.