E’ tempo di Art Basel Miami Beach. La grande fiera internazionale inaugurerà il prossimo 3 dicembre (fino al 6 dicembre) la sua ottava edizione e si prepara a ricevere una folla oceanica di almeno 40.000 visitatori. In tempi di incertezza economica la grande manifestazione non ha però perso lo smalto che da sempre la caratterizza, il co-direttore Marc Spiegler ha in merito dichiarato: “Quello che abbiamo visto durante Art Basel in autunno ci ha fatto comprendere che c’è sicuramente mercato per l’arte di alta qualità”. Spiegler non ha infatti tutti i torti visto che durante l’edizione europea di Art Basel le vendite sono andate piuttosto bene registrando un netto rialzo.
Dal canto suo il resto del panorama fieristico europeo si è comportato abbastanza bene visto che il Fiac parigino ha dato segni di ripresa piuttosto incoraggianti e molti dei dealers presenti al Frieze non hanno di che lamentarsi. A far da contrappunto a questo clima di positività generale c’è però un dato importante che non va tralasciato. 60 gallerie presenti lo scorso anno ad Art Basel Miami Beach hanno deciso di non fare ritorno alla prestigiosa manifestazione. Nella lista delle gallerie che non parteciperanno quest’anno figurano nomi importanti come Arndt & Partner di Berlino, Waddington e Maureen Paley di Londra e Per Skarstedt di New York. Gli organizzatori della fiera non si sono scomposti più di tanto ed hanno sostituito le 60 gallerie con 65 new entries per un totale di 266 gallerie provenienti da 33 differenti nazioni.
Tra i personaggi al debutto in fiera c’è Edward Tyler Nahem, art dealer specializzato in arte del dopoguerra. Per anni il celebre dealer ha per così dire lavorato per le altre gallerie presenti in fiera ma ora si è stancato di proporre opere che rendono bello ed interessante lo stand di qualcun’altro ed ha deciso di correre da solo e soprattutto per il suo nome.
Secondo alcune voci il Nahem presenterà opere che si aggirano tra i 100.000 ed i 500.000 dollari ma il suo asso nella manica sarebbe il dipinto Towards DIsappearance III di Sam Francis che da solo ha una quotazione di 6 milioni di dollari. Lo stand di Nahem includerà inoltre opere di Alexander Calder, Cy Twombly e Jean-Michel Basquiat. Insomma i buoni propositi sembrano esserci, ora dovremo aspettare i numeri per sapere se le grandi fiere sono davvero il polmone ausiliario dell’arte contemporanea in questi tempi di crisi.