Il Pastificio Cerere di Roma inaugura il 9 dicembre la mostra personale dell’artista Katinka Bock dal titolo D’un vert tirant sur le bleu. Il dialogo tra opera e spazio viene attuato lavorando su elementi come la distanza, la misura, la percezione e la nozione del tempo. Le opere presentate cercano un rapporto preciso con le dimensioni spazio-temporali del luogo.
Il limite dello spazio espositivo, come definizione del “luogo” in cui viene presentata, e sempre più spesso concepita l’opera, viene messo in discussione attraverso le opere presenti. Pareti, soffitti e pavimenti diventano gli elementi in cui l’artista cerca di integrare i lavori e superare lo spazio a disposizione come limite. Il dialogo con l’esterno, spesso utilizzato dall’artista, in questo caso diventa anche un omaggio al luogo del Pastificio Cerere, ricco di storia e di contenuti artistici. Anche la durata diventa una misura della mostra in cui le opere subiscono una trasformazione durante la mostra stessa.
Il titolo D’un vert tirant sur le bleu indica il legame tra la terra e il cielo, tra due elementi che compongono l’orizzonte e l’artista cerca di mettere insieme riferendosi alla parola francese “glauque”. La dinamica verticale ritorna nelle sculture che l’artista presenta, deformate dalla caduta dai ballatoi del cortile del Pastificio. Aria e terra sono gli elementi caratterizzanti anche la scultura che si trova all’esterno dello spazio e viene deformata dagli agenti atmosferici. La scultura, alla base della ricerca di Katinka Bock, viene concepita in una dimensione installativa, in cui la materia, lo spazio circostante e le condizioni atmosferiche sono sempre messe in relazione tra loro. Un rapporto che vuole mettere la scultura in una dimensione paesaggistica in cui anche il tempo ha un ruolo determinante.
Katinka Bock è nata a Francoforte nel 1976. Ha studiato a Berlino, Dresda, Parigi ed infine all’École Nationale des Beaux-Arts di Lione. Recentemente ha avuto delle mostre personali al De Vleeshal, Middelburg; alla Kunstverein di Nurenberg, e Statement ad Art Basel, Basilea.