In occasione della mostra Gianni Colombo, in corso al Castello di Rivoli fino al 10 gennaio 2010, il Museo presenta il 1 dicembre l’opera Feu d’artifice/Fuoco d’artificio, 1917, di Giacomo Balla (1871–1958). L’artista torinese insieme ai grandi esponenti del Futurismo fu un’ispirazione per Gianni Colombo (1937–1993) e il Gruppo T fondato nel 1959. Nella prima mostra del Gruppo T, il Grande oggetto pneumatico era una scultura gonfiabile che, una volta completamente piena d’aria, tendeva ad espellere letteralmente e giocosamente il pubblico dallo spazio della mostra. Gli artisti scelsero di esporre accanto a questa scultura il Manifesto Tecnico della Scultura Futurista del 1912. Tra gli artisti futuristi figuravano Umberto Boccioni, Luigi Russolo e Giacomo Balla.
Feu d’artifice, concepita da Balla nella propria fase futurista per il Teatro Costanzi di Roma, presenta uno scenario plastico con solidi geometrici realizzati con strutture in legno, coperte da stoffe colorate e dipinte. All’interno di queste l’artista progettò l’inserimento di luci elettriche, da azionarsi ritmicamente, al fine di ottenere effetti di movimento e vitalità. Le varie parti colorate dell’opera “rappresentano – secondo quanto affermò Balla stesso – gli stati d’animo dei fuochi artificiali” e furono ispirate alle musiche di Igor Stravinskij per i balletti russi di Sergej Djagilev.
Gli elementi che compongono l’opera furono ricostruiti per la prima volta al Castello di Rivoli in occasione della mostra Sipario, nel 1997. Un percorso inedito prevede, al terzo piano del Museo, l’allestimento di Feu d’artifice e del Grande oggetto pneumatico. In occasione dell’inaugurazione il percorso temporale che idealmente unisce il Futurismo all’Arte Cinetica si completerà con la riproposizione della performance del giovane artista Massimo Grimaldi (1974) che ha appena vinto il concorso Maxxi 2×100 con l’opera Emergency’s Paediatric Centre in Juba Supported by Maxxi. La performance Before the Images/Davanti alle immagini, 2009, appositamente concepita per il Castello di Rivoli e già presentata in occasione del ciclo Che fare? dedicato ai giovani protagonisti dell’arte contemporanea internazionale.