Sembrerebbe che premi e concorsi artistici siano fonti di accesi dibattiti e polemiche, la scorsa vicenda del Premio Cairo è solamente la punta dell’iceberg visto che anche in altre metropoli del globo gli effetti prodotti da tali manifestazioni creative sono più o meno gli stessi.
La scorsa settimana sono stati annunciati i vincitori del Kandinsky Prize, manifestazione russa che nella precedente edizione aveva scatenato le ire del pubblico, la premiazione a Mosca dell’edizione 2009 si è conclusa in modo pacifico ma non senza qualche critica. Lo scorso anno il premio è finito sotto accusa per aver ammesso alle selezioni finali l’artista Alexey Belyaev-Gintovt, fervente supporter di Putin, cosa ancor più grave è che l’artista ha vinto il premio. Un guerra al premio è stata quindi aperta dal curatore e critico Ekaterina Degot (nota per le sue simpatie di sinistra) responsabile della rubrica di arte e cultura del sito web OpenSpace. Dopo la vincita di Alexey Belyaev-Gintovt molti artisti ed addetti del settore si sono uniti alle lamentele di Ekaterina Degot manifestando il loro disgusto per tutta la situazione. Ad esempio l’artista Dmitry Gutov, che fu anche finalista nell’edizione 2008, declinò ogni invito ad esporre in qualsiasi mostra del Kandinsky Prize compresa una a Londra. Inoltre il rappresentante della Deutsche Bank Art, Friedhelm Hutte si scusò pubblicamente per aver partecipato alla giuria del premio ed aver votato per Belyaev-Gintovt.
Quest’anno la premiazione si è svolta senza intoppi, alla cerimonia che si è svolta al prestigioso Barvikha Luxury Villane, ha partecipato anche Robert Storr che ha tenuto un discorso sull’importanza della partecipazione della gente comune, come pubblico, nell’arte contemporanea. Il giovane artista Evgeny Antufiev ha vinto la categoria riservata al miglior progetto dell’anno di un artista emergente. Aristarkh Chernyshev e Alexey Shulgin (noti come Electroboutique) hanno invece vinto la categoria riservata alla Media Art. Il premio finale di Artista dell’Anno è andato a Vadim Zakharov.