E’ talmente grande che la sua circonferenza potrebbe contenere 176 stadi da calcio ed il diametro si estende per ben 3 miglia. Si tratta del gigantesco disegno su sabbia di Jim Denevan che è oltretutto visibile a 40.000 piedi da terra. Per completare l’installazione di Land Art l’artista ha impiegato ben 15 giorni usando delle enormi catene trainate da un camion che hanno scavato più 1000 cerchi individuali nella sabbia.
L’opera è basata su un teorema matematico chiamato Apollonian Basket. “Avevo intenzione di creare la più grande opera del mondo e sono estremamente soddisfatto di esserci riuscito. Questo lavoro è più grande delle famose linee di Nazca in Perù e questo mi esalta”, ha recentemente dichiarato l’artista. Certo la sua opera assomiglia molto ai fantomatici Crop Circles (cerchi nel grano) ed in più ci sarebbe da dire che la grandezza di un’opera non è certamente data dalle sue dimensioni.
Spostandoci in Inghilterra ci giunge notizia di una simpatica iniziativa del quotidiano inglese The Guardian. La famosa testata si è posta tale domanda: Che significato ha la scena della natività per la nostra società moderna? La natalizia questione è stata subito rigirata a nove celebri artisti della scena contemporanea. Mark Wallinger, Martin Parr, Rebecca Warren, Fiona Banner, John Squire, Julian Opie, Tom Hunter, Mike Figgis e Michael Landy si sono quindi cimentati in una personale visione della scena della natività, ovviamente interpretata attraverso il filtro della contemporaneità.
In merito alla sua opera Julian Opie ha dichiarato:” Mi sono scervellato per anni per trovare un modo di ritrarre più di una persona. I grandi maestri del ritratto come Van Dyck, Tiziano e Raffaello dividevano lo sfondo in relazione alle figure e giocavano con la direzione dello sguardo ed i panneggi”. Ma noi non possiamo certo avvicinare Julian Opie alla grandezza di Tiziano o Raffaello.
Photo Copyright: Jim Denevan e Julian Opie