Il 27 gennaio 2010 la Galleria Massimo De Carlo di Milano inaugura una mostra di Sol LeWitt curata da Rudolf Stingel. L’artista italiano, per la prima volta nelle vesti di curatore, si cimenta con uno dei maestri dell’arte minimalista e concettuale, coinvolgendo nell’allestimento tutti gli spazi della galleria.
Rudolf Stingel decide di proporre, nelle tre sale della galleria, cinque wall drawings di grandi dimensioni, tutti giocati sul contrasto bianco/nero e realizzati con matite, pastelli o china: una serie di stelle grigie su sfondo nero, le cui punte aumentano progressivamente da tre a nove (Wall Drawing #386); archi neri che si susseguono su due pareti bianche contigue (Wall Drawing #546); linee, orizzontali su una parete e verticali su quella opposta, disegnate a matita, a mano libera, che sembra che si intersechino ma che in realtà non si toccano mai (Wall Drawing #137); quattro parti uguali di un quadrato in quattro diverse gradazioni di grigio, dal più chiaro al più scuro(Wall Drawing #365); forme bianche di polistirolo applicate su una parete grigia (White styrofoam on a gray wall).
La mostra, in bilico fra personale e retrospettiva, si rivela un omaggio da parte del curatore “d’eccezione” ad uno degli artisti americani più rappresentativi e influenti della seconda metà del ‘900: infatti nell’ultima sala, sull’ultima parete, viene esposta una tela ad olio di grandi dimensioni di Rudolf Stingel, su cui viene ritratto Sol LeWitt, giovanissimo, durante il servizio militare, un simbolo dell’ammirazione del curatore per l’artista, dell’artista per il maestro.
Sol LeWitt (1928-2007) è un artista americano considerato unanimemente come uno dei maestri dell’ultimo secolo. E’ stato uno dei maggiori esponenti dell’arte concettuale e del minimalismo (nel 1967 pubblica su Artforum “Paragraphs on Conceptual Art”). Studia Belle Arti in America e parte per la guerra di Corea all’inizio degli anni ’50. Dalla sua prima mostra nel 1965 a New York non ha mai smesso di esporre: anche dopo la sua scomparsa, avvenuta nel 2007 a New York, sono centinaia le mostre a lui dedicate. I suoi lavori a due e tre dimensioni vanno dai Wall Drawings (speciali disegni su muro di cui, ad oggi, ne sono stati eseguiti oltre 1100), alle fotografie, alle centinaia di lavori su carta fino alle strutture geometriche come torri, piramidi e cubi. Fra gli anni 70 e gli anni 80 decide di trasferirsi in Italia, a Spoleto, lasciandosi affascinare dai maestri dell’arte italiana ed entrando in contatto con i maggiori artisti dell’epoca come Alighiero Boetti, Giulio Paolini e Mario Merz. Attualmente sono in corso una mostra personale al MoMA di New York e una retrospettiva presso il MASS MoCA di North Adams in Massachusetts.
Photo Copyright: Sol LeWitt al Moma, New York
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