La galleria Extraspazio di Roma presenta dal 14 gennaio la mostra Double-sided Accumulated, prima personale in Italia dell’artista sudafricana Ruth Sacks (Port Elizabeth, 1977; vive e lavora attualmente a Bruxelles).
La mostra prende spunto dall’idea dell’accumulazione. Partendo da avvenimenti isolati e raccogliendo frammenti di epoche diverse, l’artista giunge alla creazione di nuove forme ibride e di monumenti portatili. In Double-sided Accumulated Ruth Sacks si preoccupa di aggiungere peso a materiali già esistenti. Oggetti, immagini e parole in apparenza privi di nesso sono stati riordinati per dare origine a nuove e inedite combinazioni. L’artista ha campionato elementi specifici che rimandano a momenti della storia dell’arte e dell’architettura per analizzarne i ruoli e le interpretazioni alla luce dei nostri tempi.
Alcune opere stabiliscono improbabili corrispondenze tra i diagrammi zoologici di fine Novecento e le illustrazioni dei bestiari medievali. In altre, cartoline, monete, campane e valigie sono rappresentate allo scopo di suggerire interpretazioni alternative alla loro funzione originale.
In The Biggest Sculpture In The World, le parole hanno preso il posto dell’architettura; Sacks propone un dibattito su una misteriosa scultura realizzata in una regione che più di altre oggi viene presentata in forma romanzesca, il Golfo Persico.
Una variante di questo lavoro viene esposto anche nella mostra Dada South, attualmente in corso alla South African National Gallery di Cape Town.
“Guardo al passato per poter commentare situazioni attuali. Il mio obiettivo è reagire alle diverse circostanze, mantenendo la massima sensibilità possibile nei confronti del contesto. Nei miei lavori più recenti ho analizzato alcuni esempi del passato. Per esempio, ho cercato di capire fino a che punto sia cambiato il significato di elementi architettonici e motivi decorativi di epoche precedenti. Sarei curiosa di sapere cosa penseranno le generazioni future di ciò che rimarrà della nostra cultura. Allo stesso modo, sono interessata a diversi generi di finzione narrativa e al loro nesso con la costruzione della storia, inteso in senso positivo e non necessariamente come un fattore destabilizzante. A mio parere i romanzi giocano un ruolo cruciale nella comprensione di ciò che accade intorno a noi. Di conseguenza, osservo con attenzione la letteratura o la mitologia popolare che si è sviluppata attorno a un tema nel tentativo di approfondirlo. In fondo il mio lavoro è creare nuove storie e questo mi porta sempre più spesso a realizzare opere di testo che hanno la stessa valenza delle installazioni scultoree e di altri interventi. Mi diverte sperimentare nuove forme, variazioni e possibilità dell’uso della parola scritta, soprattutto incrociando esempi di lingue ed epoche diverse.” (Ruth Sacks, dicembre 2009)