Giunti alla fine di questo lungo ed interessante 2009 è ormai tempo di bilanci e come si sa ogni testata che si rispetti stila la sua personale classifica del meglio visto nei mesi precedenti. Noi di Globartmag solitamente vi offriamo solo il meglio ed è per questo che stavolta abbiamo deciso di stilare una ricca top ten con il peggio del minestrone artistico nazionale, cose che non avremmo mai voluto vedere ma che è possibile vedere solo (per fortuna) in Italia, quindi allacciate le cinture e preparatevi a tutto:
1 Il Padiglione Italia alla Biennale di Venezia 2009
L’horror vacui colpisce il duo curatoriale formato da Luca Beatrice e Beatrice Buscaroli noti ormai come B&B. Ci si aggrappa ai fasti del Futurismo(?) e si riempie un padiglione-feijoada di opere ammassate, manco fosse una fiera d’arte. Tra presenze pittoriche imbarazzanti ed installazioni non meglio identificate il dramma si compie mentre la critica cala la scure. Quei pochi artisti che riescono a salvarsi galleggiano come isole perse in un dramma da feuilletton del secolo scorso. Intanto al vernissage piove e tutti entrano in sala per ripararsi con sommo piacere degli organizzatori che sbandierano un boom di presenze mai visto. Contenti loro, depressi noi.
2 Quer pasticciaccio brutto del Premio Cairo 2009
Vince Marzia Migliora ma durante la premiazione il gallerista di Changing Role, Guido Cabib fa giustamente notare che l’opera premiata non è inedita, cosa che il regolamento impone. Segue la protesta su internet (viene persino istituito un gruppo su Facebook intitolato Il premio Cairo 2009 va annullato) e su varie testate che chiedono il ritiro dell’artista. Alla fine dopo un lungo periodo di imbarazzo la giuria del premio decide di squalificare Marzia Migliora ed assegnare il primo posto a Pietro Ruffo. La vicenda si chiude con una dichiarazione di Marzia Migliora che si ritiene vittima di tutta la faccenda. Cui Prodest?
3 Le nomine innominate del Castello Di Rivoli
Il balletto per la nomina del direttore della prestigiosa istituzione è il vero giallo di fine 2009, un delitto irrisolto con una trama alquanto intricata: il presidente Giovanni Minoli annuncia la prima sorpresa, i direttori sono due Andrea Bellini e Jens Hoffmann, poi quest’ultimo si defila inaspettatamente e senza un vero perché, il cda che prima l’aveva scelto presentandolo come uomo di fiducia lo accusa di non esser degno di fiducia. Al suo posto compare Beatrice Merz, presidente della fondazione dedicata al celebre padre. Come diceva quella canzone di De Gregori? E non c’è niente da capire.
4 Alva Noto/Carsten Nicolai a Napoli
Proprio in zona Cesarini arrivano il pacco, il doppio pacco ed il contropaccotto. Nicolai viene ingaggiato per creare un’installazione a Piazza Del Plebiscito, dopo neanche tre giorni di “mostra” e 500mila euro spesi per l’intera operazione (tra l’altro molto bella) il curatore Eduardo Cicelyn rimuove il tutto per motivi di sicurezza.
5 Federico Solmi ad Artefiera, Sebastiano Deva al Pan di Napoli, Martin Kippenberger al Museion di Bolzano e Adel Abdessemed alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino
Al di là del valore degli artisti (Kippenberger è un grande dell’arte contemporanea ed ormai non ha più diritto di replica,Abdessemed è molto bravo) siamo sinceramente stufi di questi scandalini architettati ad arte per racimolare un poco di pubblicità.
6 Jimenez Deredia ai Fori Imperiali di Roma
Molte città si fregiano di sculture temporaneamente esposte sul suolo pubblico create da maestri del contemporaneo come Anish Kapoor. A Roma è toccato Deredia, fantomatico quanto imbarazzante di unBotero ancor più imbolsito che ha per così dire impreziosito le sacre rovine della capitale. Di lui ha egregiamente scritto Francesco Bonami: “Ma come è arrivato Deredia ai Fori Imperiali?, qual è il percorso della selezione, chi ha la responsabilità diretta della scelta, dei permessi, chi paga tutta l’operazione e come mai di Deredia nessuno ha mai sentito parlare? Intendo dire che nessuno nel vasto mondo dell’arte contemporanea fatta di musei, curatori, critici, artisti, collezionisti e gallerie sa dell’esistenza del signor Deredia.”
7 Gli esperimenti della Fondazione Alda Fendi
Nel tentativo di imitare l’irraggiungibile Fondazione Prada guidata dall’eclettica visionarietà di Miuccia Prada, anche Alda Fendi tenta (ormai da anni) di entrare nei grandi giri dell’arte contemporanea. Sfortunatamente gli esperimenti decantati dalla fondazione si riducono ad un laboratorio per sgangherati esercizi di stile a senso unico. Storie fantastiche dal delta del Niger, il progetto presentato nell’aprile di quest’anno è stato fantasticamente noioso.
8 Kunstart 09
La Fiera Internazionale dell’Arte Moderna e Contemporanea di Bolzano continua ad essere un oggetto misterioso, un archibugio dalle polveri bagnate che puntualmente lascia espositori e visitatori con l’amaro in bocca. Tanti sono i galleristi che hanno affermato:”non siamo riusciti nemmeno a creare nuovi contatti, figuriamoci a vendere”.
9 Gina Lollobrigida fotografa
Una mostra tenutasi dal 26 giugno al 13 settembre al Palazzo delle Esposizioni di Roma a cura di Philippe Daverio, serve aggiungere altro?
10 Berlusconi Nudo
Chiude la classifica Filippo Panseca, architetto e artista palermitano divenuto tristemente celebre quest’anno per due opere pittoriche: una ritrae Silvio Berlusconi e Mara Carfagna seminudi, l’altra Veronica Lario a seno nudo e con due ali d’angelo, sinceramente troppo per il nostro povero cuore.
antonio arévelo 29 Dicembre 2009 il 13:07
bravissima micol, io alcuni fatti li avevo proprio rimossi, ma ai fatto bene a farci ricordare.
Micol Di Veroli 29 Dicembre 2009 il 13:18
Grazie Antonio!
Donatella 30 Dicembre 2009 il 23:51
Brava. Su KunstArt sei la prima che scrive una verita’ che e’ nota per passaparola ai cd. operatori del settore. Difendo invece Solmi e Not gallery nel senso che non credo che la cosa sia stata architettata anche perché ne sono derivate notevoli seccature legali per gli interessati che da quello che so non hanno gli avvocati di Berlusconi! A presto.