Al MoMa, Museum of Modern art di New York è attualmente in corso una retrospettiva sul Bauhaus. La Bauhaus fu una scuola di arte e architettura tedesca che operò dal 1919 al 1933. Erede delle avanguardie anteguerra, non fu solamente una scuola, ma anche il punto di riferimento fondamentale per tutto il movimento d’innovazione nel campo del design e dell’architettura conosciuto come razionalismo, funzionalismo, “architettura moderna” o addirittura “stile Bauhaus”. Come noto la Bauhaus è stata una scuola democratica nel senso pieno del termine, la prima nel mondo ed anche per questo il nazismo, appena arrivato al potere, la ostacolò in tutti i modi fino a sopprimerla.
La mostra dal titolo Bauhaus 1919-1933: Workshops for Modernity ripercorre i fasti del mito mediante più 400 lavori di artisti e designers come Paul Klee, Wassily Kandinsky, Marcel Breuer, Marianne Brandt, Anni Albers, Josef Albers e Laszlo Moholy-Nagy, fino alla tragica fine del Bauhaus quando nel 1933 la Gestapo chiuse definitivamente i battenti. Questo è quanto sapevamo sin ora ma durante il passato autunno una mostra al Neue Museum di Weimar (città dove nacque la Bauhaus) ci ha raccontato una storia ben diversa, rivelandoci il nome di Franz Ehrlich, artista ed architetto frequantatore della Bauhaus che in seguito applicò l’estetica della celebre scuola sui campi di concentramento nazisti. Franz Ehrlich che studiò assieme a Moholy-Nagy, Klee, Kandinsky e Josef Albers, cominciò a lavorare per il Terzo Reich come prigioniero a Buchenwald ed in seguito, dopo il rilascio, continuò la sua collaborazione con il regime Nazista. E’ impossibile sapere se Ehrlich fu un collaboratore, una vittima, una persona costretta a lavorare o qualcosa del genere. La sua storia non è chiara come molti cittadini tedeschi del tempo ma una cosa è certa, l’architetto mise il Bauhaus-pensiero al servizio della Germania Nazista.
Erlich fu arrestato per comunismo nel 1935, arrivò a Buchenwald due anni più tardi quando il campo era ancora nuovo con alcune strutture temporanee. Come tutti i prigionieri fu impiegato nei lavori forzati ma dopo due settimane entrò in un cantiere aperto del campo dichiarando di essere architetto e di aver lavorato nell’ufficio berlinese di Walter Gropius. Invece essere denunciato alle SS fu incaricato di disegnare e costruire i cancelli di ingresso del campo di concentramento. Fu quello l’inizio di una nera collaborazione. Nella foto potete ammirare(per così dire)l’ufficio di un ufficiale delle SS disegnato da Franz Ehrlich.