Si rinnova ad ampio raggio l’attenzione della Fondazione Bevilacqua La Masa per i giovani artisti, che quest’anno sceglie Milano per portare in mostra il lavoro degli assegnatari dei dodici atelier della Fondazione, selezionati attraverso bando annuale di concorso tra le oltre cinquanta domande presentate nel 2008.
La mostra Opera testimonia i risultati degli artisti che sono stati selezionati per lavorare un anno (2009) nei dodici atelier della Fondazione. Gli spazi si trovano a Palazzo Carminati a San Stae, dopo il restauro terminato nel 2008, e presso il Complesso dei Santi Cosma e Damiano alla Giudecca (attivi dal 2006). Questo è il terzo anno che agli artisti assegnatari degli atelier è data la possibilità di una mostra finale.
Accanto alla mostra storica della Collettiva per Giovani Artisti, nata in parallelo alle esposizioni della Biennale e arrivata quest’anno alla sua 93.ma edizione, OPERA 2009 testimonia il credo della Fondazione nell’importante missione di supporto della ricerca artistica giovanile, con cui da oltre cent’anni, a partire dalla sua istituzione, assegna atelier ai più meritevoli. Nel numero designato nello statuto che ha visto nascere la Fondazione, i dodici spazi d’artista messi in bando annualmente trovano sede nel suggestivo chiostro dei Santi Cosma e Damiano sull’isola della Giudecca e nella cornice di Palazzo Carminati a San Stae, il cui restauro, ultimato due anni fa, ha inoltre reso possibile la realizzazione di due foresterie con cui si è avviato immediatamente un programma di ospitalità internazionale.A cura di Mara Ambrozic e Stefano Coletto, la mostra Opera 2009, accolta nelle sue due edizioni precedenti (Spritz Time nel 2007 e Opera 2008) nella galleria di piazza San Marco della Fondazione, viene ospitata dal 19 gennaio 2010 a Viafarini DOCVA alla Fabbrica del Vapore a Milano.
Ad esporre in mostra, 10 giovani e artisti e due gruppi: Agne Raceviciute, Blauer Hase, Valeria Cozzarini, Estevan Bruno, Giulio Frigo, Elisa Strinna, Alberto Scodro, Lea Jazbec, Andrea Kvas, Automatic Books, Laure Keyrouz e Ayano Yamamoto. Giunti al termine di un ricco anno di condivisione, di sperimentazione e riflessione artistica, gli artisti portano in scena progetti e lavori ideati e sviluppati nel susseguirsi di mesi scanditi da un fitto calendario di appuntamenti.
Sono stati organizzati incontri chiamati Open Studios, numerosi eventi aperti al pubblico oltre a Studio Visit e interventi di curatori e professionisti provenienti dal più ampio panorama italiano e internazionale, tra cui la Fondazione Sandretto Re Rebaudendo di Torino, il Dena Foundation for Contemporary Art di Parigi e il De Apple Arts Centre di Amsterdam. Indirizzati su percorsi diversi, gli assegnatari degli studi sono cresciuti artisticamente e professionalmente, collaborando con gallerie sul territorio locale e nazionale.