Dal 5 febbraio al 5 aprile 2010 la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia accoglie l’artista americano Jim Hodges per la sua prima personale in uno spazio pubblico italiano, coprodotta con il Centre Pompidou di Parigi e il Camden Arts Center di Londra. Artista riconosciuto sulla scena americana, Jim Hodges presenterà una sessantina di opere offrendo una panoramica del lavoro e del singolare universo di questo artista d’eccezione.
Jim Hodges, nato nel 1957 nello stato di Washington, sviluppa, sin dalla fine degli anni Ottanta, un lavoro radicale e originale in cui il disegno è onnipresente. Affronta la fragilità, la temporalità, l’amore e la morte, ispirandosi alla natura e utilizzandone il lessico. Il risultato è di una semplice ed evidente bellezza. Caratterizzata da aspetti molto contrastanti, l’opera di Hodges può rivelarsi minimalista per la sobrietà di alcuni suoi lavori o barocca per la sua esuberanza, per la ricchezza dei materiali e l’uso di colori sontuosi e cangianti.L’artista americano esplora sia materiali modesti come la carta, le pasticche di colori e i fiori di tessuto, che la foglia d’oro. Le sue opere, influenzate dalla natura, dalla letteratura, ma anche dalla spiritualità, uniscono la semplicità dei materiali a un lavoro meticoloso e preciso di collage, cucitura, assemblage e découpage.
Che si tratti di fini ragnatele in filo d’argento, o di foto ritagliate, di assemblage di partiture musicali, di fiori appuntati o di specchi rotti che disegnano un’altra immagine della realtà, Jim Hodges esprime con il suo lavoro la sua originale visione di un mondo caratterizzato tanto dalla bellezza e la gioia di vivere, quanto dalla malattia e la morte.
Un catalogo bilingue inglese/francese, diretto dal curatore della mostra Jonas Storsve, è pubblicato dalle edizioni del Centre Pompidou. In occasione della mostra, sarà inoltre disponibile una brochure in cui sono riprodotti i testi critici tradotti in italiano con un saggio di Angela Vettese.
Commenti (1)