Cosa succede se si piazza un oggetto comune della vita reale in una galleria d’arte? Marcel Duchamp ha forse già dato la risposta con i suoi ready made tra cui svetta il famoso orinatoio intitolato Fountain. Gli oggetti comuni di Duchamp e la questione da lui sollevata del gesto dell’artista come selettore dell’oggetto d’arte, sono stati il punto di partenza per le varie forme di arte concettuale. La Serpentine Gallery di Londra si è posta la nostra stessa domanda e come risposta ha organizzato una mostra completamente dedicata al design che sarà aperta sino al prossimo 7 febbraio.
L’evento dal titolo Design Real è in realtà pervaso da una natura molto semplice. 43 oggetti sono stati posti su di un piedistallo, incorniciati, affissi direttamente sul muro o direttamente adagiati sul pavimento. Questo è tutto, non ci sono dettagliate didascalie, testi o spiegazioni solo alcune stringate etichette vicino ad ogni oggetto che recitano “Tenda” o “Caraffa”. Alcuni degli oggetti in mostra sono costosi, altri molto economici, altri ancora creati da designers come Naoto Fukasawa o semplicemente da un designer anonimo come nel caso di un amo per la pesca. Alcuni oggetti messi in mostra sono essenziali come un filtro purificatore tascabile con cannuccia pensato per i paesi in via di sviluppo che permette ai poveri di bere l’acqua direttamente da un fiume.
Altri oggetti sono complicatissimi, come le scarpe disegnate da Zaha Hadid. Ma all’interno della mostra tutti gli oggetti sono uguali. La tendenza del capitalismo è quella di comprare oggetti e buttarli per poi comprarne di nuovi senza soffermarsi su di loro, senza far comprendere alla massa il significato delle loro forme o delle loro funzionalità. Design Real spinge quindi il fruitore a soffermarsi e porsi delle domande sulla luce posteriore di un’automobile, sul sedile di un aeroplano o su di una sedia dell’Ikea, insomma sulla natura tangibile del design quotidiano come vero oggetto d’arte involontaria.