Forse anche il presidente americano Barack Obama prenderà nel 2011 la decisione di tagliare i fondi governativi dedicati alla cultura ma per adesso si è rivelato un presidente illuminato, amante e sostenitore dell’arte. In questi giorni Obama ha rivelato le sue nominations per i membri Committee on the Arts and Humanities, comitato istituito nel 1982 da Ronald Reagan con l’intento di sostenere l’arte e difendere i tesori culturali a stelle e strisce.
Ovviamente l’attento presidente ha scelto figure di alto spessore e tra queste figura anche il nome del grande pittore Chuck Close. L’artista è da tempo impegnato in una campagna a supporto dei diritti degli artisti e dell’arte in genere. Nello specifico Close ha sempre sostenuto la modifica di una legge sugli sgravi fiscali concessi agli artisti che donano le proprie opere ad una collezione pubblica. Per anni gli artisti si sono rifiutati di donare le loro opere d’arte ai musei a causa di una tassa mal concepita che non lasciava dedurre il valore di mercato di un’opera dalle dichiarazioni fiscali.
Solo il costo dei materiali impiegati per produrre l’opera poteva essere dedotto dalle tasse. Così facendo anche un artista ampiamente quotato poteva solamente usufruire di uno sgravio fiscale di alcune centinaia di dollari, immaginate ad esempio un Andy Warhol che ha diritto a cento dollari di rimborso, per aver donato una sua opera ad un museo, piuttosto che di 1 milione di dollari (ossia l’ipotetica quotazione di una sua ipotetica opera). Ora un disegno di legge fermo dal 2005 potrebbe permettere agli artisti di usufruire dei benefit riguardanti la cessione delle proprie opere ad un museo tenendo conto del valore di mercato dell’opera donata.
La nomina di Chuck Close all’interno del comitato per le arti potrebbe essere il segnale di un’apertura di Obama alla modifica di questa legislazione. Per adesso alcune malelingue hanno affermato che Obama ha nominato Close solamente per farsi produrre un suo ritratto come quello che l’artista fece a Bill Clinton. Ovviamente queste sono solo illazioni, Globartmag crede (o almeno spera) che Close porti una ventata di freschezza all’interno dell’ambiente culturale americano.
Photo Copyright: Patrick McMullan
Alessio 11 Febbraio 2010 il 08:52
…sicuramente la nomina di C. Close porterà ad un’ulteriore Apertura nel sistema arte americano.
Riguardo l’Italia, Bondi, tolto Apicella, chi potrebbe nominare per un comitato sulle arti?
Micol Di Veroli 11 Febbraio 2010 il 10:51
Ciao Alessio,
In un certo senso Bondi ha già fatto una scelta
affidando a Vittorio Sgarbi l’incarico di vigilare sull’acquisto di nuove opere d’arte contemporanea per il Maxxi di Roma,
come noto Sgarbi sarà anche il curatore del padiglione Italia alla Biennale di Venezia 2011…
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