La galleria romana Co2 inaugura il 12 marzo la mostra dei due street artists romani Sten&Lex. Il titolo della mostra che ripropone gli acronimi dei loro tag, è già parte della rivoluzione che li vedrà impegnati in un lavoro, non più individuale, ma fianco a fianco, che mostrerà al pubblico svelando non solo una produzione a quattro mani, ma un romantico rapporto di coppia.
Il lavoro di Sten&Lex parte dallo studio del soggetto recuperato dagli archivi fotografici storici dell’Italia degli anni ’60 e ‘70, per sfociare in un linguaggio odierno e contemporaneo, pur se realizzato mediante procedimenti antichi.
La tecnica del poster è il lite motive che li ha uniti e che ne ha fatto un fenomeno di richiamo internazionale. I lavori inediti esposti in questa mostra, sono realizzati con un’abilità ancora più elaborata, tale da divenire il segno distintivo delle future comparse pubbliche: stencil di carta su pannello.
Questa nuova tecnica si sviluppa in tre passaggi fondamentali: parte da una rielaborazione dello stencil, di cui -sten- ideatore della hole school, è uno dei capisaldi italiani; applicata alla tecnica su poster, prediletta da Lex come media che la rappresenta; tutto sintetizzato nella pratica del decollage alla Jacques Villeglé o alla Mimmo Rotella, che diviene il passaggio obbligatorio una volta essiccata la colla, dando vita all’opera finale e configurandone un segno tanto primitivo quanto usurato.
Sten&Lex vivono in simbiosi il momento di ogni singola creazione, ragionano insieme sul soggetto, lo metabolizzano e una volta messo a fuoco lo realizzano come antichi amanuensi ancora innamorati di un’arte accurata ed elaborata attraverso ritmi rallentati e minuziosi. Quello che ne risulta è un’opera tecnicamente complessa che si tramuta nel punto di arrivo di un’icona popolare.
Il loro approccio alla creazione dell’opera d’arte è estremamente introspettivo. Nelle testimonianze fotografiche dei loro interventi pubblici si intravede sempre una figura di spalle o incappucciata, come a voler narrare una storia della nostra era attraverso un alone di mistero, e un’identità poeticamente nascosta ma d’impatto.
Nel panorama street internazionale, sono conosciuti e stimati, per una dote inusuale nel mondo dell’arte: la riservatezza con la quale portano a termine il loro compito nello svolgimento del loro ruolo.
Invitati a Londra all’ultimo Can’s Festival da Banksy in persona, come unici nel loro genere, si sono trovati nell’imbarazzante ruolo di creare un lavoro più imponente di quello del padrone di casa, di fronte a 56.000 persone intervenute nel tunnel di Waterloo Station.