Il sogno di ogni collezionista è sicuramente quello di scoprire che un dipinto antico, acquistato da chissà quale rigattiere ad un prezzo stracciato, è in realtà un capolavoro d’arte dal valore inestimabile.
Quando nel 1993 David Seton Pollok-Morris Dickson e sua sorella Susan Marjorie Glencorse Priestley portarono un loro dipinto raffigurante la testa di Giovanni Battista alla casa d’aste Christie’s di Londra sapevano benissimo che per loro non c’era speranza che quel dipinto si trasformasse in un tesoro nascosto e per questo accettarono il verdetto del valutatore. Secondo Christie’s il dipinto era della scuola di Tiziano e fu per questo messo in vendita per circa 8.000 sterline. Molto più tardi i due fratelli scoprirono che il dipinto era stato acquistato da un dealer di Milano che l’aveva fatto restaurare e con grande sorpresa aveva constato che si trattava di un’opera originale di Tiziano dall’incredibile valore di 4 milioni di sterline e forse anche di più. I due collezionisti, decisamente furiosi, hanno quindi deciso di denunciare Christie’s per la negligente attribuzione dell’opera. E pensare che all’epoca gli esperti dissero ai due fratelli che non era il caso di spendere altri soldi per far restaurare il quadro.Nel frattempo in Olanda è successa un’altra buffa storia legata ai tesori nascosti dell’arte che parte decisamente da lontano. Nel 1975 Dirk Hannema, il fondatore del Fundiatie Museum, comprò un piccolo dipinto di un mulino da un art dealer parigino per circa 1.000 dollari. Hannema era convinto di essersi imbattuto in un’inedita opera di Vincent Van Gogh. Ovviamente il poveretto fu deriso dagli esperti poichè il dipinto non presentava i tratti distintivi del maestro olandese ed in aggiunta perchè tutti sapeva che Hannema aveva collezionato nel corso degli anni una innumerevole serie di croste. Solo oggi i ricercatori del Vincent Van Gogh Museum, mediante un’analisi della tela al computer, hanno scoperto che il dipinto comprato da Hannema è in realtà un Van Gogh originale. Peccato che Dirk Hannema è morto nel 1985.
Antonio De Robertis 1 Marzo 2010 il 10:55
Questo quadro proviene da un collezionista di pessima reputazione.Le figure sono inusuali,come dice Louis Van Tilborgh,funzionario del museo Van Gogh e questo già dovrebbe far riflettere.Ma c’è una cosa che è sfuggita a tutti:ci sono 2 tronchi di alberi,che nascono sopra un tetto di un capanno,adibito probabilmente a locale di ritrovo.Cosa francamente assurda,che mai Van Gogh avrebbe dipinto,essendo contro natura.Ho rintracciato 3 opere(un olio e 2 disegni), omologhe fatte da Van Gogh e riprese dallo stesso punto visuale nello stesso periodo e i miei dubbi si sono materializzati: mancano le piante sul tetto,ma nel dipinto(già catalogato e purtroppo andato perso in un incendio nel 1967,dopo essere passato nei primi del ‘900 da parecchie gallerie parigine,alcune di dubbia serietà) c’è un albero nel cortiletto antistante il capanno e sembra come se un ipotetico falsario abbia confuso i rami di questo albero per 2 piante appoggiate sul tetto in secondo piano.
Inoltre c’è un errore vistoso di prospettiva nella paratia inserita nel parapetto della scalinata a fianco del capanno,come se chi ha dipinto non fosse sul posto e manca una casa con tetto a falde,ben visibile nel dipinto e nel disegno già catalogati.
Nel 2008 ho sottoposto(con una perizia di 500 pagine) al giudizio del museo Van Gogh per autenticazione un dipinto di Saint Rémy dalla provenienza ineccepibile(un timbro sul retro della tela della galleria Sulley&Co di Londra e un dipinto con una visita di Napoleone all’ospizio Saint Paul de Mausole nascosto sotto e rivelato dai raggi X,che si intravede anche appoggiato a terra in un guazzo del vestibolo dell’asilo,realizzato da Van Gogh nel maggio 1889). La risposta dopo 3 mesi nel novembre 2008,senza aver visionato il quadro,è stata che lo stile non è di Van Gogh.Ora vengo a scoprire che dal 2007 il museo stava analizzando il”Moulin de Blute fin”,che con una provenienza dubbia e con problemi stilistici evidenziati dallo stesso Van Tilborgh,è però stato giudicato di mano di Van Gogh,nonostante il museo già nel 1988 avesse espresso parere negativo.E’ la prima opera autenticata dal 1995.Ora mi chiedo: perché il museo Van Gogh usa 2 pesi e 2 misure?Forse perché non se la sente di approvare più di un quadro ogni 15 anni?
Antonio De Robertis 5 Marzo 2010 il 14:28
Chi ha fatto il quadro ritrovato non poteva assolutamente non conoscere contemporaneamente il dipinto F271 e il disegno F1396a.Quindi la logica farebbe dire Van Gogh.Ma la logica non è presente nel quadro(tronchi che affiorano da un tetto,prospettiva errata,figure troppo invadenti) e allora?Bisogna cercare un’altra logica.Se c’è la mano di un falsario,come io sospetto,come può aver visionato entrambe le opere?Qui si aprono 2 strade:una anteriore al 1920 e una posteriore al 1928(apparizione del 1°catalogo De La Faille).
1)Nel 1920 la galleria J.H.de Bois di Amsterdam (già C.M.Van Gogh) possiede sia il quadro F271 che il disegno F1396a;in un’asta da F.Muller vende il dipinto F271(foto sul catalogo n.140).Il disegno invece rimane presso la galleria fino al 1934,poi venduto in America.Ma sul retro del telaio del dipinto ritrovato c’è il timbro di un negozio di Parigi, Rey&Perrod,couleurs fines,51 rue de la Rochefoucauld .Difficile quindi che l’ipotetico falso sia stato realizzato in Olanda.Il dipinto F271 viene anche riprodotto su Le Figaro artistique,annèe IV,155,jeudi 19 mai 1927.
2)Nel 1928 esce il primo catalogo ragionato dell’opera di Van Gogh a cura di Jacoob Baart De La Faille:4 volumi,2 descrittivi sulle provenienze,2 con le fotografie di dipinti e disegni,ma solo in bianco e nero.Già in questo periodo si muovono a Parigi copisti e falsari di Van Gogh in grado di copiare esattamente un disegno,completandolo poi coi colori usati da Vincent.Non è impossibile che un falsario sia partito da una vecchia tela acquistata a Parigi da Rey&Perrod,e abbia giostrato coi colori alla maniera di Vincent.
E’comunque del tutto illogico pensare che questo eventuale falso possa essere stato realizzato prima del 1917:difatti Jo Bonger Van Gogh vendette a J.H.de Bois il dipinto F271 nel 1914,ma il disegno F1396a solo nel 1917.