A volte un logo ben riuscito si tramuta in un simbolo chiave che riesce a comunicare un messaggio o un’identità nella maniera migliore. Per contro invece un logo sbagliato può essere fonte di fraintendimenti. Ovviamente anche nel peggior scenario possibile non avremmo mai pensato di dover assistere ad una manifestazione d’ignoranza talmente gretta da riuscire a rovesciare in maniera drammatica il messaggio di un logo. Eppure tutto ciò è successo negli Stati Uniti e più precisamente in occasione del Nuclear Security Summit conclusosi a Washington alcuni giorni fa.
Il Summit, fortemente voluto dal presidente Obama è durato due giorni ed ha fatto registrare la presenza di circa quarantasette leader di tutte le nazioni che hanno discusso di nucleare e terrorismo. Gli intenti quindi sembravano del tutto nobili ma anche qui qualcuno ha avuto da ridire. La pietra dello scandalo è proprio il logo del meeting (alle spalle dei leader nella foto da noi pubblicata) che seppur non brilli di acume e creatività è stato oggetto di feroci quanto irresponsabili critiche da parte di Michael Goodwin, giornalista del New York Post. Nel suo articolo apparso lo scorso mercoledì, Goodwin ipotizza un’assurda cospirazione subliminale nascosta all’interno del logo: “Non c’è dubbio che il design del logo sia in realtà una mezzaluna islamica. Questa non è una coincidenza se pensiamo alle ambizioni nucleari di Al-Qaeda”. Le farneticazioni di Goodwin continuano sullo stesso tema, tanto da farci pensare che il povero e svitato giornalista abbia confuso Obama con Osama.
Naturalmente è inutile spiegare che il logo raffigura la stilizzazione di un elettrone che ruota attorno al nucleo e non di una mezzaluna islamica Goodwin aggiunge poi: “Ovviamente non voglio insinuare che Obama è un sostenitore dell’islamismo (anche se vorrei) ma sono sicuro che quella mezzaluna non è una coincidenza”. Insomma di questo passo si potrebbe pensare che anche il buon vecchio Pacman sia in realtà un terrorista di Al-Qaeda viste le sue sembianze.