Il nuovo ciclo espositivo che si inaugurerà dal 27 maggio sarà conferma della vocazione del Museo alla trasversalità del contemporaneo, in uno spazio architettonico da ora completamente rinnovato e segnato dall’importante opera permanente di Daniel Buren, simbolo e indice di un nuovo modo di concepire la struttura e gli ambienti.
La programmazione del MACRO di Via Reggio Emilia ripropone così la propria identità sfaccettata volta alla molteplicità e diversificazione delle proposte culturali e all’intreccio di generazioni e tipologie di pubblico, articolando i propri spazi grazie a interventi artistici spesso per essi concepiti. Al Museo d’Arte Contemporanea di Roma saranno presenti le opere di: Aaron Young, Jacob Hashimoto, Jorge Peris, João Louro, Gilberto Zorio, Luca Trevisani, Alfredo Pirri. Aaron Young offrirà uno spaccato della propria ricerca con una mostra che comprende video, sculture in bronzo e un’opera a pavimento appositamente concepita per una delle sale del museo. In concomitanza, l’artista presenterà una scultura monumentale al Teatro Marcello ribadendo la volontà del MACRO di partecipare al pulsare della vita culturale della città nei suoi punti nevralgici.
Creata per l’occasione è anche l’opera Silence Still Governs Our Consciousness di Jacob Hashimoto, con cui MACRO inaugura uno spazio inedito che dal prossimo autunno diventerà l’area di connessione con il nuovo edificio di Odile Decq.
Hashimoto presenterà una grande installazione di elementi sospesi all’insegna del movimento e della fluidità, rendendo così la sala una sorta di fluttuante mondo contemporaneo.
Altre presenze caratterizzano il MACRO come laboratorio per gli artisti, chiamati a intervenire in ogni singola sala del Museo. Lo spagnolo Jorge Peris realizzerà un vero e proprio laboratorio per la creazione di un ambiente salino: il sale, minerale fondamentale per la vita, materiale chimico, e bene comune per il consumo umano, muove tutta l’attività organica e perde la sua memoria minerale, trasformandosi in un veicolo per un viaggio nel passato.
MACRO volge poi lo sguardo al mondo dell’arte contemporanea del Portogallo ospitando nelle proprie sale João Louro, figura emblematica del presente lusitano, che presenterà una serie di opere inedite della serie Blind Images: il monocromo diventa una finestra affacciata su universi di senso, basati sull’ironia, lo spiazzamento e la complessità del linguaggio visivo.
Gilberto Zorio, uno dei principali esponenti dell’Arte povera, ri-penserà gli spazi del MACRO: una delle sale del museo diventerà una grande opera che metterà in contatto il pubblico del Museo e l’energia del grande maestro biellese, un progetto in fieri che darà vita a un luogo carico di simboli atavici e mistero, elementi che da sempre fanno parte della sua ricerca.
Luca Trevisani inaugurerà un nuovo progetto speciale per le pareti curve degli atri che si affacciano sulla hall: Lo spazio è un giardino da coltivare – due immagini complementari legate alla rappresentazione tridimensionale delle fasi lunari, che danno vita a una spazialità cosmica e al contempo ospitante. L’intervento di Trevisani conferma l’attenzione del MACRO verso le nuove generazioni e la volontà del Museo di trasformare ogni sua area in spazio espositivo.
Torna il ciclo espositivo MACROWall con il progetto Eighties are Back!, un’indagine in più appuntamenti sull’arte italiana che metterà a confronto un’opera degli anni Ottanta e un lavoro recente dello stesso artista. Il primo appuntamento vedrà come protagonista Alfredo Pirri.
La conferenza stampa del 27 aprile sarà inoltre l’occasione per conoscere le modalità di prenotazione alla presentazione in anteprima – prevista dal 27 al 30 Maggio 2010 – della nuova ala del MACRO, progettata da Odile Decq.