Si è chiuso ieri il Salone Internazionale del Mobile di Milano edizione 2010, uno dei più importanti eventi nel calendario del design che ha fatto registrare centinaia di migliaia di visiti da ogni parte del mondo, sfidando persino gli eventi naturali ossia la nube di ceneri che in questi giorni ha bloccato i cieli d’Europa. Tra le tante proposte vorremmo soffermarci su una sedia, certo molti di voi penseranno abbiamo ancora bisogno di una nuovo sedia di design dopo la Superleggera di Gio Ponti del 1955, la Air Chair di Jasper Morrison del 1999, la Rover Chair di Ron Arad del 1981 o le tante sedute disegnate da Le Courbusier?
la risposta per noi è ovviamente si, del resto dopo secoli di pittura e di scultura c’ è ancora molto altro da dire e questo vale anche per il design delle sedie. Detto questo vorremmo soffermarci su di un tipo molto particolare di sedia. Si tratta di una creazione dell’architetto cileno Alejandro Aravena creata per la celebre azienda di design di complementi d’arredo Vitra. Tale sedia prende il nome di Chairless (letteralmente senza sedia) e già il nome dice tutto.
Con questa creazione Aravena giunge ad un minimalismo assoluto, egli infatti si è ispirato agli indiani Ayoreo del Paraguay che usano questa sorta di intelaiatura per sedersi a terra. La sedia di Aravena infatti è costituita solamente da una semplice cintura, tipo quelle di sicurezza che usano le comuni automobili, tale nastro va fatto passare attorno alle ginocchia e dietro la schiena mentre ci si trova seduti sul terreno. Semplice, geniale ed economica, visto che la sedia costa solamente 20 euro.
Troppi direte voi per una semplice cintura ma in sostanza con questa creazione Aravena è arrivato al cuore dell’oggetto semplificandone la forma ed ottimizzando la sua funzione. Due regole d’oro per chiunque voglia creare un design utile e pratico ma al tempo stesso dotato di uno spiccato fattore estetico.