Il 4 maggio l’artista Sissi inaugura la UniCredit Project Room di Milano con la mostra intitolata Addosso a cura di Angela Vettese e Milovan Farronato. Sissi (Bologna, 1977), vincitrice del premio Furla-Querini Stampalia nel 2002, insignita del Premio Francesca Alinovi nel 2003, Artista dell’anno nel 2005, è stata oggetto di mostre personali e collettive di rilievo tra cui quelle alla Galleria Civica di Trento e al Macro di Roma; nel 2009 ha partecipato alla Biennale di Venezia.
Come dimostra la sua costante attenzione alla pratica della performance, l’artista tende a identificare l’opera con il suo stesso corpo, modificato da abiti che lei stessa cuce e trasforma. Come il corpo, anche i vestiti e gli accessori sono un costante work in progress, quasi un diario che accompagna la sua vita.
Sempre pronta a usare la sua macchina da cucire, anche mezz’ora prima di uscire di casa, Sissi concepisce l’abbigliamento non come un modo per apparire, ma per dare evidenza alla sua sostanza, al “sentirsi” in un certo modo, al portarsi addosso, con leggerezza o con pesantezza, tutti gli snodi di un’esistenza personale densa, ricca di una sensibilità esasperata e di una forza vitale capace di guardare in faccia alle avversità. Lungi dall’essere una ricerca estetica o rivolta al glamour, il suo lavoro sul travestimento e sul ‘vestimento’ si pone come un tentativo estremo, anche se paradossale, di raccontarsi in piena sincerità.
Prendendo spunto da questa attitudine, Sissi porterà nella Project Room della Fondazione Arnaldo Pomodoro centinaia di gonne, camicie, cappotti, calzature, orecchini, gioielli modellati da lei stessa; i materiali vanno dalla ceramica alla plastica alla gomma, fino a pellicce sintetiche e maglieria di filo elettrico.
Il guardaroba apparirà scremato da ogni orpello decorativo e deportato dallo spazio caldo della sua casa bolognese a quello freddo della Fondazione, dove ogni elemento sarà accompagnato da una scheda. La classificazione riguarderà non solo l’anno della fattura e delle modifiche, ma anche, dove possibile, una sorta di diario sintetico delle occasioni e delle emozioni di cui è stato protagonista.
In questo modo la vita personale dell’artista, che non a caso si fa chiamare con uno pseudonimo, esplicita il suo carattere di performance e di continuo andirivieni dalla scena privata a quella pubblica.