“Nel suo lavoro troviamo la poesia delle piccole cose della natura. L’artista – con le composizioni che costruisce unendo i fili d’erba – ci mostra la bellezza di un mondo delicato, che continua anche quando è privato della vita. E’ piccolo il materiale che l’artista usa e quindi anche le opere che crea. Rivela il paziente lavoro di chi ama le minuscole cose che ci circondano. Si riscopre così la nostra vera natura. Siamo viventi come le erbe dei prati. Torniamo a conoscere le nostre origini lontane, ma che anche oggi ci danno nutrimento.”
Così Giuseppe Panza di Biumo descrive il lavoro di Christiane Löhr, le cui opere sono esposte nella mostra Christiane Löhr. Dividere il vuoto, organizzata dal FAI – Fondo Ambiente Italiano dal 20 maggio al 5 settembre: A Varese nelle Scuderie di Villa e Collezione Panza oltre cinquanta opere tra disegni, sculture e installazioni, la maggior parte delle quali realizzate esclusivamente per gli spazi espositivi del museo.
Christiane Löhr – artista tedesca le cui opere fanno parte della Collezione di Giuseppe Panza dal 2003 – crea sculture e installazioni attraverso il contatto diretto con la natura e la sua relazione con lo spazio. L’artista utilizza materiali inconsueti come i semi di diverse piante – cardo selvatico, edera, graminacei – oppure crini di cavallo per realizzare le sue installazioni che, come microcosmi lievi e raffinatissimi, rimandano a un’architettura immaginaria, preziosa e complessa, ma allo stesso tempo espressione di una solidità rassicurante.L’allestimento si snoda nei tre spazi delle Scuderie della Villa. Nella Scuderia Grande Christiane Löhr ha concentrato la sua ricerca creando undici gruppi di sculture, installate su basi di legno e concepite come isole. Nella Limonaia, invece, si evince, con l’alternanza di disegni e sculture collocate direttamente sulle pareti, un movimento continuo: il risultato è la lettura di un ambiente che appare intimo, leggero e arioso. Nella Scuderia Piccola, infine, si sviluppa un’installazione che rimanda anche all’uso originario del luogo: una forma tubolare – composta da tantissimi fili di crine di cavallo annodati – taglia lo spazio nella sua lunghezza. L’artista crea con le sue opere forme finite che si aprono a infinite associazioni. Fragili e delicate e insieme robuste ed eterne, le sue installazioni interagiscono anche in questa sede con il vuoto che le circonda, come nell’intento di sottrarre forza vitale alla trasparenza dell’aria. La sua arte è sospesa tra la leggerezza apparente delle sue costruzioni e la semplicità dei materiali utilizzati che, parte integrante del mondo in cui viviamo, rimandano a forme pure ed eleganti libere da inutili sofisticazioni.
Con la mostra Christiane Löhr. Dividere il vuoto si intende proseguire quella continua ricerca e valorizzazione del lavoro di artisti collezionati da Giuseppe Panza iniziata con le esposizioni dedicate a Dan Flavin (2003-04), Lawrence Carroll (2005), Richard Long (2006), Anne Appleby (2007), Joseph Kosuth (2007) James Turrell (2008), Franco Vimercati (2008).
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