Kate Gilmore ha deciso di oltrepassare i limiti delle sue performance solitarie e decisamente struggenti, optando per un’azione collettiva un poco più allegra e del tutto inusitata. Il progetto prende il titolo di Walk the Walk ed è costituito da una grande piattaforma cubica posta in questi giorni nei pressi di Bryant Park a New York. Sul cubo di legno giallo si trovano sette donne completamente fasciate da un vestito giallo canarino che passeggiano incessantemente avanti ed indietro proprio nelle ore di punta della grande metropoli, riflettendo lo spirito dei marciapiedi trafficati della città.
Il cubo può essere attraversato ed al suo interno è possibile udire una sorta di installazione sonora generata dai passi delle performers. La colorata opera di Kate Gilmore sembra quasi un monumento ai lavoratori, ai cittadini ed all’energia di una New York sempre in movimento. Le performers di Walk the Walk trasformano ogni giornata di lavoro in uno spettacolo visivo, caratterizzato da una sinfonia dissonante. La struttura temporanea ospita lo spettacolo dalle otto e trenta del mattino sino alle sei e trenta di sera. La performance della Gilmore (che è iniziata il 10 maggio e si concluderà il 14 maggio) è stata finanziata dal Public Art Found e sembra rendere omaggio non solo a tutte le lavoratrici ma anche ad una tradizione di performance al femminile partite dagli anni sessanta grazie al talento ed alla visionarietà di nomi del calibro di Carolee Schneemann e Yoko Ono.
Kate Gilmore è divenuta celebre in tutto il mondo con le sue performance video dove l’artista si sottopone a dure e rischiose prove fisiche, indossando sempre scarpe e vestiti decisamente femminili. Con Walk the Walk, Kate Gilmore (recentemente inclusa alla Whitney Biennial 2010) ha puntato i riflettori sulle donne e sui loro obiettivi economici e politici ma anche sulle loro individualità e la loro mobilità sociale. Inoltre per la prima volta in assoluto l’artista non compare all’interno di una sua performance.