Il Museo Nazionale di Varsavia in Polonia ha deciso di dare un calcio ai pregiudizi ed a qualunque forma di omofobia. La prestigiosa istituzione ha infatti organizzato un’interessante mostra dal titolo Ars Homo Erotica (che rimarrà in visione dall’11 giugno al 5 settembre 2010), coraggioso evento che ha già sollevato un vespaio di polemiche ed ha persino generato una serie di minacce.
Secondo il curatore Pawel Leszkowicz la situazione sociale in Polonia è peggiorata dopo l’incidente aereo di Smolensk dello scorso aprile dove ha perso la vita buona parte del governo nazionale oltre al presidente Lech Kaczynski: “Dopo l’incidente la nazione è diventata estremamente sensibile e l’atmosfera patriottica ha decisamente preso d’assalto la popolazione. Ovviamente il patriottismo ha incrementato il potere dei gruppi di estrema destra, quindi non sono certo di sapere cosa succederà al momento dell’inaugurazione della mostra”. C’è da dire che la mostra aprirà i battenti proprio durante l’elezione di un nuovo presidente. Parlando di Ars Homo Erotica, la mostra presenta una vasta selezione di estetiche gay, lesbo e transgender che partono dal passato per arrivare ai giorni nostri. La maggior parte dell’evento sarà focalizzato su opere classiche della collezione del Museo Nazionale contrapposte ad opere di arte strettamente contemporanea. Il direttore del museo Piotr Piotrowski ha dichiarato che la mostra porrà l’accento sull’arte dell’Europa dell’est poichè: “in quella zona del mondo è in atto una grande battaglia per i diritti omossessuali”.
C’è da dire che sono stati in molti ad opporsi a questo grande evento, alla fine del 2009 il leader per partito conservatore Stanislaw Pieta ha dichiarato che: “L’arte omosessuale non esiste”. In seguito una lettera aperta firmata da artisti giornalisti, storici e galvanizzata dal partito di destra ha ribadito biecamente la sua azione di difesa “nel buon nome del Museo Nazionale di Varsavia contro mostre oscene”. Piotrowski che è divenuto direttore del museo nel 2009 è però determinato a dare una scossa all’immagine del museo, rendendolo più vicino alla gente e più sensibile nei confronti dei diritti umani. Art Homo Erotica ci sembra il passo giusto verso questa sensibilizzazione e contro la stupidità di ogni chiusura mentale.