Quattordicesimo anno di attività per la Shanghai Biennial che il prossimo ottobre 2010 lancerà la sua ottava edizione. Certo potrebbe essere ancora presto per parlarne, ma i vertici della manifestazione hanno già reso noti alcuni particolari salienti e noi vorremmo quindi tenervi informati su queste novità.
Dopo aver focalizzato nel 2003 la sua attenzione sulle metropoli la biennale, in ogni sua edizione, ha scandagliato i vari aspetti dell’urbanizzazione. Nel 2008 ad esempio, l’edizione denominata Trans-local-motion aveva puntato i riflettori sull’abbandono del contesto rurale a favore della città e viceversa, consuetudini che in qualche modo riorganizzano le strutture societarie di una nazione. Il problema è che quest’anno anche la Shanghai Expo ha spostato la sua attenzione su tematiche riguardanti la vita metropolitana, quindi la Biennial ha deciso giustamente di differenziare la sua offerta. Durante una conferenza stampa i curatori Fan Dian, Li Lei e Gao Shiming hanno rivelato il tema centrale della prossima biennale che tra l’altro sarà impreziosita dalle collaborazioni con la kermesse newyorchese Peforma e l’altro grande evento europeo, Manifesta. L’ottava edizione sarà intitolata The Tournament Art Exhibition ed esplorerà una vasta gamma di forme artistiche, sottolineando ed enfatizzando il contesto curatoriale ed i vari processi creativi. Gli obiettivi quest’anno sono quelli di estendere il prestigio internazionale dell’evento, a tale scopo la Biennale lancerà infatti un programma chiamato Ho Chi Minh Trail (il sentiero di Ho Chi Min) dove curatori internazionali e locali, artisti e studenti verranno invitati a spostarsi in differenti città, prendendo parte a numerosi eventi per ogni tappa dell’itinerario.
Saranno inoltre organizzate una serie di performance assieme a Performa in settembre e sarà prodotto un dramma sperimentale assieme a Manifesta in ottobre. Insomma con quest’agenda già fitta di impegni siamo proprio curiosi di sapere cosa metterà in mostra la Shanghai Biennial, per adesso dobbiamo lodare il caparbio impegno del governo cinese che in breve tempo ha catapultato la nazione tra i big dell’arte contemporanea.