Martedi’ 6 luglio alle ore 19, la Galleria Allegretti Contemporanea presenta Aidoru, una mostra collettiva a cura di Massimo Sgroi, a cui parteciperanno Karin Andersen, Costanza Costamagna, Monica D’Alessandro, Sabrina Milazzo, Ina Nikolic, Arash Radpour e Matteo Sanna (periodo esposizione: dal 7 al 31 luglio 2010; apertura: dal martedi’ al sabato con orario dalle 15 alle 19).
L’esposizione ha come tema centrale la mutazione corporea, pensata come chiave di lettura preferenziale nel passaggio fra i mondi, dal reale al virtuale. Mutazione che avviene quando l’universo fisico diventa altro da se’, laddove l’umano si trasforma in idolo elettronico, Aidoru, termine giapponese che William Gibson usa come titolo di un romanzo e che significa, appunto, Idolo. Attraverso tutte le tecniche in uso nell’arte contemporanea, video, pittura, fotografia, scultura, installazione e performance, i sette artisti indagano il difficile rapporto fra l’eccesso corporeo dell’uomo del terzo millennio e la sua sparizione all’interno di una società ipercomplessa, sempre piu’ basata sui mezzi della tecnologia computerizzata. E’ in particolare il corpo femminile, già antropologicamente legato alla mutoginia, a subire maggiormente questa forma di fascinazione, come scrive, infatti, il curatore Massimo Sgroi: -Se e’ vero che la virtualità si addice al divino allora bisogna riconoscere che la sostanza angelica dell’universo femminile, la sua capacità di essere mutevole e/o mutogena, rappresenta una possibilità in piu’ nel passaggio fra il reale e la forma elettronica o, come direbbe sempre Gibson, elettroneuronale. Vale l’assunto che, proprio per la loro attitudine a recepire piu’ facilmente i mutamenti, le donne sono molto piu’ vicine alla vertiginosa trasformazione di un mondo composto da diversi tipi di realtà-.
In mostra le elaborazioni digitali di Karin Andersen, artista tedesca che vive e lavora a Bologna, i carboncini su carta, la video installazione Visione, gli autoritratti rispettivamente delle artiste torinesi Costanza Costamagna, Monica D’Alessandro e Sabrina Milazzo, gli scatti di Arash Radpour, fotografo iraniano che vive e lavora a Roma e i lavori (installazioni e fotografie) di Matteo Sanna, artista sardo residente a Roma dove vive e lavora. Il giorno dell’inaugurazione si svolgerà I percorsi della mente, un’inedita performance di Ina Nikolic, performer poliedrica nata nel 1977 a Sarajevo.