Alla fine la tenace e coraggiosa Spagna è riuscita a spuntarla sui tulipani dell’Olanda, vincendo il suo primo campionato mondiale di calcio. La partita è stata durissima ed ha lasciato dietro di sé molte polemiche da parte degli orange ma alla fin fine dobbiamo ammettere che gli iberici hanno vinto meritatamente il tanto agognato trofeo. Le Furie rosse sono state accolte ieri in patria al Palazzo della Zarzuela dal re Juan Carlos che non ha saputo trattenere il suo entusiasmo: “Avete tramutato un sogno in realtà” ha esclamato il sovrano.
Si spengono quindi i riflettori su Sud Africa 2010, un mondiale caratterizzato da molte sorprese e da tante perplessità. Quello che più ha colpito la nostra sensibilità è il profondo divario tra le fastose pomposità del mondo del calcio e l’estrema povertà della stragrande maggioranza della popolazione del continente nero. Eppure per chi non ha niente a volte il calcio è tutto. In merito a tale questione, Jessica Hilltout, una fotografa belga dall’animo nomade ha deciso di caricare il tetto di un maggiolone Volkswagen con un’infinità di palloni da calcio e di compiere in seguito un viaggio attraverso l’Africa per documentare l’amore della popolazione nei confronti del celebre gioco. Durante il suo ardimentoso viaggio, l’artista ha scoperto un’infinità di villaggi lontani dalla grande kermesse, dove i bimbi giocano su campi di terra o spiagge sabbiose al posto dei perfetti campi della Fifa. Jessica Hilltuout ha distribuito i suoi palloni in Burkina Faso ed in Ghana, ammirando i ragazzi giocare a piedi scalzi e catturando quelle immagini con la sua fidata macchina fotografica.
“Ormai siamo abituati a pensare in grande quando pensiamo al calcio e subito associamo questo sport a grandi brand internazionali come Adidas, McDonalds e Coca-Cola. Eppure è possibile trovare la bellezza del calcio nella sua forma più pura, negli occhi di dei ragazzi che ho immortalato. In quegli occhi si ritrova la gioia di giocare” ha dichiarato l’artista con una punta di commozione.