Invincibile è un film del 2001 scritto e diretto da Werner Herzog di cui tanto si sente la mancanza a ben vedere i commenti e i blog a proposito della crisi del cinema europeo. Il film interpretato da Tim Roth e Jouko Ahola a mio avviso rappresenta un caso abbastanza interessante riguardo alla spesso lamentata povertà di contenuti di certo cinema europeo recente.
Semplicemente perché, a dire il vero, il film, tuttora difficile da trovare, venne presentato al Festival del Cinema di Venezia il 3 settembre 2001, ma nelle sale italiane i pochi che ne hanno scoperto l’esistenza hanno potuto vederlo, per breve periodo, solo a partire dal 25 luglio 2008, data di uscita con ben 7 anni di ritardo. La trama si ispira a due figure storiche: il mitico forzuto ebreo Siegmund Zishe Breitbart e l’illusionista Erik Jan Hanussen..
Ambientato nel 1932 non è un semplice film antinazista di un tedesco: Herzog tocca il tema senza mai essere retorico, ci risparmia i campi di concentramento e la politica, di cui sappiamo già molto e si concentra su una storia mitica. Un storia favolosa, che sebbene non sia forte e trasognata come Fitzcarraldo, riesce, in maniere nuove ad averne la poesia, una poesia sporcata e repressa da un incombente misterioso e profetico “qualcosa di terribile” che accadrà agli ebrei, qualcosa che si ambienta dopo il film, dopo l’epoca di cui si parla e che, malauguratamente conosciamo dalla storia.
È dunque, per la verità, una storia di piccoli eroi, di amicizie importanti, di piccole saggezze, di sentimenti puri e semplici e di sogni. Se questa è la figura, lo sfondo è un epoca morbosa che sfocia in campi insospettabili e sospettati, quali la spettacolarizzazione di tutto, e l’occulto. Occulto che peraltro appare una delle grandi occupazioni dei nazisti; nella favolizzazione della storia raccontata da Herzog, tuttavia, questo dato, che mi sembrava funzionale, mi appare forse troppo poco sviscerato.
Ma sopratutto giganteggia Tim Roth, credibile e complesso genio del male: “sono dell’opinione che anche dio deve aver bleffato nella sua creazione, sennò Hitler come sarebbe arrivato a questo?” dice ad un certo punto.