150 mila volumi manoscritti, più di un milione di libri stampati, 8.400 incunaboli ed un incredibile numero di stampe, incisioni, monete ed altri oggetti per un totale di centinaia di migliaia di pezzi. Questi sono i numeri di una delle risorse culturali più importanti del mondo, la Biblioteca Apostolica Vaticana. Dopo circa tre anni di restauro e 9 milioni di euro spesi per i lavori, questo grande patrimonio dell’umanità riaprirà i battenti il prossimo 20 settembre e finalmente i ricercatori e gli studiosi torneranno a consultare i volumi della collezione.
Tra i preziosi oggetti presenti in collezione la biblioteca vanta una delle più antiche bibbie del mondo, databile attorno al 325 nonchè una delle 50 bibbie commissionate dall’imperatore Costantino, il primo imperatore romano ad abbracciare la fede cristiana. Ovviamente gli oggetti ed i volumi più preziosi sono conservati all’interno di un bunker sotterraneo costruito circa trent’anni fa al di sotto del giardino interno. La Biblioteca si ripresenta in una veste completamente rinnovata sia nelle strutture che nelle tecnologie, saranno infatti disponibili una rete Wi-Fi che permetterà ai visitatori di connettere i propri laptops, un sistema di sicurezza con microchip installati all’interno dei libri, telecamere sofisticate, varchi automatici ed altri servizi per i circa 5.000 studiosi che ogni anno accedono alla Biblioteca. e misure di sicurezza sono state pensate per prevenire eventi come quello del 1987 quando Anthony Melnikas, un professore dell’Ohio State University strappò tre fogli da un antico manoscritto appartenuto al Petrarca. Le pagine (valore complessivo 860.000 dollari) sono state restituite nel 1997 ed il manoscritto è stato successivamente restaurato.
Il papa umanista Niccolò V (1447-1455), nel XV secolo, fu il primo a concepire l’idea della Biblioteca, e a costituire una consistente raccolta di codici che sarebbe stata il primo nucleo della futura biblioteca. La fondazione è invece del papa Sisto IV nel giugno 1475, con la bolla Ad decorem militantis Ecclesiae, del 15 giugno. Subito dopo, il 18 giugno, ebbe inizio l’attività del suo primo gubernator et custos, che fu il mantovano Bartolomeo Sacchi, detto il Plàtina. Papa Sisto V (1585-1590) commissionò poi all’architetto Domenico Fontana la costruzione del Salone Sistino nel quale i volumi furono sistemati in armadi appositamente predisposti.