Dedicare una mostra al collezionismo d’arte contemporanea della città di Bergamo e del suo territorio, a vent’anni dall’apertura della GAMeC, significa esplorarne le ‘potenzialità nascoste’ e scoprirne l’inaspettata ricchezza.
La mostra – curata da Giacinto Di Pietrantonio e Maria Cristina Rodeschini – inaugura il 5 ottobre e intende presentare quanto e in che modo il quadro culturale della città si sia sviluppato dal 1991, anno di apertura della GAMeC, attraverso una selezione delle opere d’arte contemporanea acquisite dai collezionisti di Bergamo e del suo territorio tra il 1980 e il 2010; si propone inoltre di aggiornare la ricerca su quell’arte che ha dato il meglio di sé, a partire dalla fine anni Sessanta con le correnti dell’Arte Povera e Concettuale prima e della Transavanguardia poi, per passare alla fine della modernità e al successivo postmodernismo. In tal modo si intende evidenziare le ragioni di fondo che ispirano le scelte e la visione del collezionista, figura illuminata che si dedica all’arte con passione, dedizione e generosità. Le collezioni d’arte contemporanea del territorio bergamasco riuniscono numerose opere di grande qualità, in moltissimi casi veri e propri ‘pezzi’ da museo che non sono mai stati esposti in pubblico. Un’occasione unica per ammirare un patrimonio di oltre 150 opere altrimenti inaccessibili.
Saranno presenti, tra molti altri, artisti quali A12, Marina Abramovic, Getulio Alviani, Francis Alys, John Armleder, Matthew Barney, Gabriele Basilico, Vanessa Beecroft, Joseph Beuys, Alighiero Boetti, Sophie Calle, Maurizio Cattelan, Mario Cresci, Enzo Cucchi, Roberto Cuoghi, Elmgreen & Dragset, Regina Galindo, Gilbert & George, Damien Hirst, Joseph Kosuth, Jannis Kounellis, Barbara Kruger, Margherita Manzelli, Thomas Mapplethorpe, Paul McCarthy, Mario Merz, Bruce Nauman, Shirin Neshat, Adrian Paci, Gina Pane, Giulio Paolini, Pino Pascali, Yan Pei Ming, Michelangelo Pistoletto, Ettore Spalletti, Giuseppe Uncini, Sislej Xhafa, Jang Zhi, Gilberto Zorio. Bergamo è un importante punto di riferimento nel campo del collezionismo, anche per la relazione che le pubbliche istituzioni hanno saputo tessere con esso e di cui l’Accademia Carrara e la GAMeC sono i simboli per eccellenza.