Il 9 ottobre per la VI Giornata del Contemporneo la Galleria Nazionale d’arte Moderna di Roma inaugura due mostre: Luca Maria Patella e Paolo Canevari a cura di Angelandreina Rorro.
Tra i piu’ innovativi e penetranti artisti italiani, noto e apprezzato in campo nazionale e internazionale, Luca Maria Patella (Roma, 1934) si distingue per la sua formazione sia artistico-umanistica che scientifica. Sin dagli esordi ha praticato sconfinamenti in varie discipline utilizzando le tecniche piu’ disparate: fotografia, video, performance. Già dal 1966 Patella comincia a riflettere e lavorare sugli ambienti che oggi definiremmo “interattivi”, realizzando due anni dopo un Ambiente proiettivo animato che invade e coinvolge gli spazi fisici della Galleria L’Attico di Roma. Per la nuova sede de L’Attico l’artista propone, nel maggio 1969, il vasto Ambiente proiettivo delle Sfere per Amare che ingloba le esperienze proiettive precedenti. Le Sfere naturali sonore si presentano come due calotte emisferiche traslucide sulla superficie delle quali sono proiettate immagini e scritte che, tramite un particolare sistema di proiezione ideato dall’artista stesso, non subiscono le deformazioni anamorfiche dovute alla curvatura.
In occasione della Giornata del Contemporaneo 2010 Patella rimette in funzione una delle due Sfere dell’Ambiente Proiettivo, acquistata nel 1971 dall’allora Soprintendente Palma Bucarelli. Ripensando l’opera in chiave attuale e con tecnica digitale, ne agevola il funzionamento e l’inserimento di sequenze tratte da un suo film dell’inizio degli anni settanta. All’interno della sfera sono proiettate anche alcune immagini degli stessi anni le cui stampe fotografiche sono presentate a completamento del percorso espositivo. Accompagna l’ambiente la proiezione dei film Terra animata (1967), SKMP2 (1968), e Vedo, Vado! (1969), ideati in un momento di straordinaria attenzione ai procedimenti fotografici e filmici.
Paolo Canevari (Roma, 1963) ha sviluppato sin dagli esordi negli anni novanta un linguaggio personale teso alla rivisitazione del quotidiano e all’approfondimento degli aspetti piu’ intimi della memoria nel quale si sovrappongono simboli, icone, cultura pop, rappresentazione storica e coscienza politica. In occasione della sesta Giornata del Contemporaneo, l’artista ha scelto di intervenire nelle sale del settore del Secondo Ottocento, dedicato all’esposizione di opere celebrative di un passato politico e sociale da lui reinterpretato in chiave contemporanea, sottolineandone risvolti concettuali, critici e religiosi.
Canevari dialoga con la collezione inserendo tra le opere i suoi lavori, alcuni dei quali sono ironicamente ispirati all’immaginario catastrofico della guerra. Di fronte al modello in gesso del Giordano Bruno e’ sospesa Little Boy (2009), riproduzione in grande scala di una bomba della seconda guerra mondiale ricoperta di specchi come le sfere da discoteca anni settanta. La serie dei ThANKS (2009) riproduce in dimensione ludica dei carri armati, disseminati sul pavimento alle spalle della scultura. Nella “Veranda Sartorio”, sulle spalle del Caino di Domenico Trentacoste e’ adagiato Mantello (1991), un grande panneggio di camere d’aria vulcanizzate, materiale di scarto riciclato, simbolo della società contemporanea, usato dall’artista in accostamento e in contrasto con la nobiltà del bronzo della scultura. Il video US (2009), appeso come tela tra le tele della collezione, propone la ripresa fissa di due mani che si lavano in un lavandino con l’acqua che da limpida diventa sangue. L’artista, inoltre, ha realizzato per l’occasione un disegno a grafite direttamente su un pannello del corridoio che porta alle sale del secondo Ottocento.