Per il Padiglione Italia alla Biennale di Venezia edizione 2009 il Ministero per i Beni Culturali (e con lui anche tutti i contribuenti) sborsò circa 800.000 euro. Una cifra piuttosto alta che alla luce dei fatti non è riuscita a “comprare” il consenso della critica. Va detto che con molti meno soldi, altre nazioni presenti a quell’edizione sono riuscite a metter in piedi cose ben più esaltanti. Se vi stavate chiedendo di quanti soldi avrà bisogno Vittorio Sgarbi per il Padiglione Italia 2011 sedetevi e prendetevi una camomilla.
Già perchè il Vittorione Nazionale ha già chiesto circa un milione e mezzo di euro al Ministero per i Beni Culturali e come se questo non bastasse ha rilasciato alcune sbalorditive dichiarazioni presenti sulle pagine de Il Tempo di ieri: ” Voglio un Padiglione ecumenico, democratico, disseminato in tutta Italia e capace di dare voce all’esistente, contro il dominio del mercato e della mafia che controlla l’attuale sistema dell’arte contemporanea. Fra le sezioni previste, oltre alla pittura, alla scultura e alla fotografia, voglio anche la gastronomia, un’arte vera e propria. Mi sbizzarrirò affiancando Lorenzo Lotto, Lucien Freud e il nostro Fausto Pirandello, i tre pittori che in epoche diverse sono all’origine della psicanalisi. E porterò a Venezia il Museo della Mafia e quello della Follia». Insomma tra gastronomia e Fausto Pirandello, il minestrone Biennale sembra sia avviato ad una cottura molto lenta e laboriosa.
Da queste dichiarazioni inoltre si evince quanto le idee siano davvero poco chiare, prima si parla di 150 artisti provenienti da tutte le regioni per documentare i successi dell’arte italiana e dopo si tira in ballo Lucien Freud che stando a quanto ci risulta non ha ancora preso la nazionalità italiana. E’ indubbio che il Vittorione Nazionale sa bene come creare un clima di attesa e curiosità. Magari alla fine Sgarbi non farà nessuna di queste cose e stupirà il pubblico con un Padiglione rigoroso e seminale. O almeno questo è quello in cui speriamo.